Proprio quando sembrava dolorante, addirittura stanco, Nainggolan ha cambiato marcia, affettato il campo e scaricato in porta un pallone a cento all’ora. San Siro gelato e lui felice dopo due gol di una potenza tale da incenerire le speranze di Pioli. E di alimentare i rimpianti interisti.
NAINGGOLAN, CHE RIMPIANTO PER I NERAZZURRI
Radja Nainggolan avrebbe potuto giocare questo Inter-Roma a maglie invertite. Ci aveva provato Suning, la scorsa estate, a portarlo a Milano: 45 milioni, prendere o lasciare. “Lasciare”, si sono impuntati Sabatini e Pallotta. Che ora grazie a lui può sperare di incassarne quasi il doppio con la prossima Champions. Merito di un calciatore che continua a migliorarsi, a sorprendere. Superando i nemici in campo e quelli nascosti nelle maglie di una vita spericolata.
A Milano, come sempre o quasi, oltre ai due bolidi ha messo in campo uno strapotere fisico sfacciato, tra contrasti, palloni sradicati da piedi avversari, rincorse disperate.
Radja era stato vicino all’Inter in altre occasioni. Nell’estate 2011 quando la squadra era stata affidata a Gasperini ed era scattata la ricerca di un centrocampista per la panchina. Nel 2014 l’Inter ci riprovò. Ma dopo vari tentativi virò sul laziale Hernanes. Altro assalto al Ninja l’Inter lo ha dato nell’estate 2015 quando la Roma stava trattando, tra molte difficoltà, l’acquisto della seconda metà del cartellino con il Cagliari. Con la “scusa” di un week-end di vacanza insieme alla moglie, il ds Ausilio a inizio giugno volò in Sardegna per incontrarsi con Giulini e Capozzucca: l’Inter propose il prestito di due giovani più 20 milioni per ottenere la metà rossoblù, con il Cagliari che avrebbe dirottato la cifra per strappare alla Roma l’altro 50%. L’operazione era difficile e non si concretizzò e Fassone e Ausilio si gettarono su Kondogbia.