Si sente sempre così tanto parlare di Mauro Icardi, che si potrebbe pensare che abbia 29, 30, 32 anni, invece il ragazzo è solo un classe 1993 e con l’Inter, con cui non sono mancate ipotesi di divorzio, alti e bassi, crisi con i tifosi, la strada da fare sembra ancora molto lunga.
INTER IN CHAMPIONS, ICARDI CI CREDE
Oggi è in lizza per la vittoria nella classifica dei capocannonieri di serie A e ai microfoni della Gazzetta dello Sport, a Londra per la notte organizzata dalla Nike per la presentazione di Hypervenom 3 Strike Night, Maurito parla delle ambizioni Champions, dei suoi idoli e di cosa manca ancora alla sua Inter.
Il capitano nerazzurro chiarisce subito il fatto che la sconfitta con la Roma non deve lasciare pensieri negativi. L’importante è guardare oltre e imparare la lezione dagli errori. Sul fatto che Bauza, nonostante sia l’argentino che abbia segnato di più e così presto in serie A, continui a non convocarlo, il Killer dell’Inter taglia corto dicendo che si sente pronto in ogni momento per rispondere ad un’eventuale chiamata e che per farlo non può che giocare bene con la sua Inter, per il resto le decisioni spettano al ct. Si tiene lontano dalle polemiche, ma non dai sogni:
“La rete che la avvicina a Dzeko e Higuain in classifica marcatori è arrivata in una domenica che la allontana dalla Champions…”
Sì, ma non siamo fuori dai giochi e non lo saremo fino a quando i numeri ci diranno che possiamo qualificarci. Credo fortemente nel 3° posto, ci crediamo tutti, l’obiettivo è sempre quello. Abbiamo il dovere di provarci fino in fondo, io sono molto fiducioso.
ICARDI, L’INTER TRA JUVE ROMA E…PIOLI
Maurito ammette che sia la Juve che la Roma sono due squadre molti forti, ma non potendo negare i numeri, la squadra da battere è quella di Allegri, che rimane una spanna sopra le altre: “L’Inter deve acquisire una mentalità vincente, che ancora non ha. Vincere deve diventare la normalità, non un’eccezione”.
All’inevitabile domanda polemica sul fatto che per cambiare mentalità sia necessario un allenatore di esperienza internazionale, Icardi risponde per le rime: “Non dobbiamo riempirci la testa di situazioni non reali, il nostro allenatore è Pioli e dobbiamo fare il massimo per aiutarlo. Lui con noi l’ha fatto eccome, ha tirato fuori il meglio di noi, ha cambiato tutto e abbiamo già fatto un salto di qualità notevole da quando è arrivato a oggi”. Il capitano difende la squadra ed il suo allenatore sottolineando come certe voci non debbano distrarre l’ambiente e come il modo di giocare di Pioli sia il più congeniale a lui ed alla squadra.
El Bombardero non vuole parlare di arbitri, ma non può negare i suoi idoli: “Il modello di riferimento resta Batigol. Certe passioni non cambiano mai. Con quel fiuto del gol non potrebbe essere altrimenti, a chi altro potrei ispirarmi?”. Batistuta nella testa e Javier Zanetti nel cuore: “Javier è argentino e ha mostrato il suo attaccamento all’Inter restandoci fino a fine carriera. Ha unito i fatti alle parole, arrivando in cima all’Europa. Io ho un contratto fino al 2021, quando starà per finire vedremo, ridiscuteremo. Accade sempre così. Ma io voglio restare qui”
Il sogno continua, avanti Mauro.