Come riporta la Gazzetta dello Sport il papà, monumento dell’Inter, è stato per 9 mesi vicepresidente dell’Atalanta, il fratello Luca è vice del bergamasco Vecchi, nella Primavera nerazzurra e lui stesso è stato portiere dei bergamaschi per qualche stagione: per Gianfelice Facchetti Inter–Atalnta è un vortice di emozioni.
Gianfelice con il calcio ha chiuso parecchi anni fa. Oggi è un attore e scrittore amante del teatro, ma alla Gazzetta dello Sport si lascia andare a ricordi ed emozioni. Facchetti ricorda i quattro anni nelle giovanili dell’Atalanta, due con i Giovanissimi, due con gli Allievi, dove non sempre si divertiva tra rinunce e sacrifici, ma sognava di diventare Bordon o magari Zenga, anche se il suo punto di riferimento era Preud’homme.
Ha un ricordo sincero e bello di Prandelli allenatore che non aveva velleità da sergente di ferro, ma concedeva a tutti i ragazzi una possibilità ed una parola di stima. Poi a 21 anni, dopo stagioni trascorse nel calcio di provincia, ha capito che non aveva le giuste motivazioni. La sua strada sarebbe stata un’altra e non sopportando il brutto del calcio che è presente anche tra i dilettanti e ridendo di allenatori e d.s. che scimmiottavano quelli delle società importanti, ha deciso di smettere, senza che suo padre dicesse una parola.
L’insegnamento di papà che non dimentica?
Il rispetto per gli altri. Ripeteva che l’Inter era la casa di tutti e che bisognava entrarci in punta di piedi. Per esempio ci aveva educato a non chiedere le magliette dei giocatori…
A proposito di ricordi ed emozioni, non poteva mancare la domanda sul fratello Luca. Che effetto le ha fatto vedere un Facchetti sulla panchina dell’Inter?
“Un’emozione indescrivibile. Vecchi e mio fratello Luca sono arrivati in un momento molto delicato subito dopo l’esonero di De Boer. La gara col Southampton e soprattutto quella col Crotone potevano condizionare il resto della stagione”.
“Mancini ci ha fatto un brutto scherzo. Poi la società ha sbagliato ad affidarsi a un allenatore straniero che non conosceva il nostro calcio. Pioli ha sistemato le cose. Peccato, se fosse arrivato prima…”.
Chiude con un chiarimento: “Domenica non avrò il cuore diviso a metà, tifo Inter da sempre. Il Gasp non è una novità, ma sta facendo benissimo. Per come si è affidato ai giovani è qualcosa di veramente coraggioso. Con l’Inter non ha avuto fortuna, ma con lui non ci sono le vie di mezzo. Per domenica spero in un 2-1: Icardi, Gagliardini, Petagna!”
This post was last modified on 11 Marzo 2017 - 12:31 12:31