La rinascita di Banega: in due partite, 4 gol e 3 assist. Segnale per l’Inter?

In queste ultime settimane, tra le numerose note positive dell’Inter, spicca lui: Ever Banega. L’argentino, dopo una partenza a rilento, si sta prendendo l’Inter. In questa fase di rinascita Banega ha offerto prestazioni eccellenti, condite da grandi numeri.

RINASCITA BANEGA: IL TANGUITO E’ UN GIOCATORE NUOVO 

Il Corriere dello Sport sottolinea la differenza tra l’Ever Banega di 3 mesi fa e quello attuale. Il Tanguito non è quello delle prime 26 giornate, quando esprimeva il suo talento a corrente alternata. Si è svegliato nel momento caldo della stagione e nei 180 minuti contro Cagliari e Atalanta. In due partite, 4 gol e 3 assist, quasi il doppio rispetto al resto del campionato. A livello tattico non è cambiato molto, a parte l’esperimento di de Boer come regista basso. Ha sempre fatto il trequartista nel 4-2-3-1, il modulo con cui l’Inter è rinata offensivamente, con 12 gol fatti e 2 subiti. La differenza, semmai, sta nelle gambe e nella testa.

Fisicamente, l’ex Siviglia adesso sembra più tonico rispetto all’inizio di stagione, quando a ritmi elevati andava in difficoltà. Ora pressa, anche se con risultati meno eccellenti (4 palloni recuperati a incontro). Ma ha lavorato di più, proprio perché ha più sprint. La differenza sta nella testa: contro le grandi (Juve, Roma e Lazio) ha fatto bene, soprattutto nella capacità di trovare gli spazi, ma erano episodi isolati. Contro le medio-piccole, con un uomo fisso su di lui, ha sofferto. Con Cagliari e Atalanta, invece, ha dimostrato velocità di pensiero e di giocate, quelle che gli mancavano precedentemente.

IL BALLOTTAGGIO CON JOAO MARIO LO HA STIMOLATO. E IL FUTURO…

Determinante, poi, è stato il ballottaggio con Joao Mario. Il portoghese, con l’arrivo di Gagliardini, è scalato dal centrocampo alla trequarti. Il portoghese gli ha rubato il posto con la rete, decisiva, di Palermo, arrivata dopo aver sostituito l’argentino. Dopo quel match, Ever è stato spesso in panchina per scelta tecnica, come contro Pescara e Juve. Nemmeno convocato con l’Empoli. A Bologna ha risolto la sfida, dando il via all’azione della rete di Gabigol. Poi ancora panchina con la Roma, prima del rilancio in grande stile a Cagliari.

Banega spera di essere protagonista anche sabato a Torino, per poi contribuire ai successi della Selecciòn. Grazie al rapporto con Icardi e Ansaldi, ora sta bene, e vorrebbe vincere qualche trofeo come a Siviglia. Per questo ha detto di no alla Cina a gennaio. A giugno risponderà alla stessa maniera? Molto dipenderà da come finirà la stagione, ma con questa rinascita Banega, all’Inter, è tutta un’altra storia.

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