Come mette finalmente in evidenza la Gazzetta dello Sport uno dei più grandi meriti di Pioli è aver fatto diventare l’Inter una squadra. Il mister guida un gruppo eterogeneo ma compatto, in cui chi va in campo da il 100% e chi resta fuori cerca di farsi trovare pronto nelle occasioni in cui viene chiamato in causa, non si lamenta ed anzi alimenta lo spirito di squadra.
Già perché il turnover tra i nerazzurri è sparito o comunque si è ridotto drasticamente con le premature uscite dall’Europa League e dalla Coppa Italia. Anche se un nucleo centrale di giocatori il mister ce li ha sempre avuti, infatti dal suo insediamento sulla panchina nerazzurra 7 per non dire otto giocatori non sono praticamente mai usciti dal terreno di gioco. Handanovic, D’Ambrosio, Medel, Miranda, Gagliardini, Candreva e Icardi a cui si potrebbe aggiungere anche Perisic, se si esclude la partita con il Genoa, sono i soldati fedelissimi dell’esercito di Stefano Pioli. In più anche molti degli esperimenti compiuti dal mister sembrano essersi esauriti. Ogni tanto si può passare al 3-4-2-1 a secondo dell’avversario e delle squalifiche, ma la base è sempre quella ed infatti domani a Torino per la terza gara di fila dovrebbe partire la stessa formazione: 4-2-3-1 con gli stessi 11.
Molti ballottaggi, almeno per il momento, sembrano essere decisi.
Con lui va di pari passo Brozovic ed entrambi pagani l’esplosione delle due torri centrali Gagliardini e Kondogbia. I due ragazzi sembrano perfettamente completati, sono in forma smagliante ed in rampa di lancio. Fermarli adesso o tarparli le ali sarebbe un delitto e Pioli non ci pensa neanche. Problemi di abbondanza? Forse, ma sono un lusso di cui l’allenatore non può che goderne.
This post was last modified on 17 Marzo 2017 - 09:01 09:01