Focus Torino in vista del prossimo impegno dell’Inter in Serie A. I nerazzurri infatti saranno impegnati nella sfida ai granata nell’anticipo del 29esimo turno di Serie A, all’Olimpico di Torino.
Che ci si trovasse di fronte ad un’ottima squadra lo si capiva fin da subito. Tanti giovani interessanti, un portiere di grande affidabilità direttamente da Manchester, un centrocampo bello e promettente e un trio davanti da far sognare. La base a disposizione di Mihajlovic era ed è tuttora di grande livello. Ad inizio stagione le attese erano anche rispettate, con risultati importanti, la qualità di Ljajic e Iago Falque subito a disposizione e i gol di Belotti, da subito a segno a ripetizione.
Dopo le aspettative e i primi risultati, qualche passo indietro, un po’ di convinzione che viene a mancare e forse quella grinta necessaria che manca nei momenti delicati. Strano per una squadra allenata da un tecnico che vuole sempre il massimo come Sinisa, ma il Torino troppo spesso si è fatto rimontare. Il risultato è che a marzo i sogni europei sono svaniti. Le squadra che lottano per l’Europa League (compresa l’Inter) sono distanti. Il decimo posto a 39 punti, due sotto la Sampdoria, uno sopra il Chievo, danno la dimensione del campionato del Torino. Quasi anonimo, se non fosse per qualche partita di rilievo, e per i numeri del bomber con il numero 9.
Come detto qualche rigo fa, la qualità certo non manca a questa squadra. A discapito forse di una difesa che in un’estate ha perso Glik, Maksimovic e Bruno Peres, in avanti il livello é alto. Iago Falque a sinistra, quel talento a volte sprecato di Ljajic a destra e soprattutto in mezzo Andrea Belotti. L’attaccante ormai inamovibile dalla nazionale é nel suo anno della consacrazione. Se l’anno scorso esplose da gennaio in poi, quest’anno ha messo subito le cose in chiaro. Quattro gol nelle prime due partite (e due rigori sbagliati). A dimostrazioni delle buone intenzioni che aveva il gallo quest’anno. Purtroppo dal dischetto non è precisissimo, con tre rigori falliti in totale. Ma i 22 realizzati sono un ottimo record, e mancano ancora 10 giornate. Non lo diresti mai guardandolo, ma può partire in velocità palla al piede e sul lungo ha pochi rivali. In area é un animale e si muove perfettamente. I difensori nerazzurri dovranno lavorare il triplo con lui.
Qualche interprete può ruotare, ma Mihajlovic non si muove dal 4-3-3. In porta l’ex City Joe Hart non può fare miracoli ma ha giocato fin qui un’ottima stagione. La difesa, forse il reparto più preso di mira, si basa su Zappacosta e Barreca terzini (sono loro i titolari, ma Molinaro e De Silvestri si giocano una maglia contro l’Inter). In mezzo qualche problema lo hanno dato i vari Castan, Rossettini, Ajeti e Moretti. In mezzo al campo la regia affidata solitamente a Valdifiori, nelle ultime settimane e nella gestione di Lukic. L’ex Empoli ha qualche problema fisico e sta lasciando il posto al giovane croato. Benassi capitano e inamovibile, mentre Baselli fa arrabbiare a volte il suo allenatore, che gli preferisce in qualche incontro Obi o Acquah (come probabilmente con l’Inter oggi). In avanti il trio cambia molto raramente. Iturbe arrivato a gennaio ha avuto poche chance da titolare, tra l’altro mal sfruttate.
TORINO (4-3-3) – Hart; Zappacosta, Rossettini, Moretti, Molinaro; Benassi, Lukic, Acquah; Iago Falque, Belotti, Ljajic.
This post was last modified on 18 Marzo 2017 - 10:46