Prima o poi doveva succedere (forse) ed è successo nella maniera più dura, palese ed efficace. L’Inter sbatte contro il Torino, perdendo sogni ed illusioni e tornando alla dura realtà.
Si può sicuramente recriminare per una partita non all’altezza, giocata al di sotto delle aspettative, con (troppi) errori banali di passaggio, di impostazione, di tenuta e lucidità, ma non basta. A ragion veduta mister Pioli ha espresso a fine partita tutta la sua delusione. Anche lui, anzi soprattutto lui si aspettava di più, ma neanche questo è il punto. Tanti saluti alla rincorsa, addio alla Champions e rischio che lo spogliatoio si spacchi o almeno si allenti già a marzo. Film già visto e da evitare, mentre c’è da affrontare la realtà.
Perisic a Torino è stato quasi irritante. Forse sì, ma diciamolo meglio: Perisic a Torino non ha segnato. Ecco così suona molto meglio, perché sul fatto che il pendolino nerazzurro sia irritante non c’è nulla di nuovo. Spesso, troppo spesso Ivan il terribile non gioca. Anche quando magari fa un gol o addirittura due, per 45′, 60 o 88′ l’Inter è costretta a giocare in 10 e l’armata di Pioli non può certo permetterselo. Si può avere un giocatore anarchico e altalenante solo se tutta la squadra corre anche per lui, che quando si desta, chiamandosi Ronaldo, Neymar o Suarez risolve la partita, ma non è davvero questo il caso.
“Guardala in faccia la realtà è meno dura…” qualcuno lo gridava da un palco. Magari si riferiva (essendolo) proprio al popolo interista ed è un consiglio utile. Si sente spesso parlare di difesa e centrocampo da rinforzare. Ma l’attacco nerazzurro? Non è poi così così ben messo. C’è il solo Icardi, vituperato e deriso alla prima occasione che sbaglia. Tutto il resto è noia. Palacio, ormai a fine carriera, potrebbe far da chioccia per i nuovi. Eder, invece, tutto pepe e grinta, può essere un rincalzo ed è finita qui.
Anche perché basta con questo Gabigol! Usciamo dal gioco che è stato divertente e ci ha fatto sorridere. Bisonga prender atto dell’acquisto sbagliato e diciamolo: Barbosa non può far il titolare neppure nella Migliarinese. Basta così e buon lavoro Ausilio. Un attacco per lo scudetto in Italia (e forse in Europa non basterà) porta i nomi di Higuain, Dybala, Pjaca e Mandzukic. Procedendo in ordine sparso, Banega non è un giocatore da Inter o almeno non è un giocatore da squadra che lotta al vertice.
Per Ever vedi Perisic aggiungendo il fatto che l’argentino è molto, ma molto più discontinuo e poi non vale il tacco della scarpa destra di Recoba, altro che fenomeno. Un centrocampo affidato a Kondogbia provoca ulcere gastroesofagee difficili da curare. E’ vero che il francese con mister Pioli è migliorato e che il suo spirito di sacrificio e la sua determinazione sono encomiabili, ma la ballerina con la palla sbaglia tutto quel che si può e la sua scordinazione risulta a tratti comica.
Guardando D’Ambrosio viene in mente come sarebbe potuta essere una discreta riserva di Maicon in mancanza d’altro. Invece è il miglior terzino che l’Inter ha in rosa. Ieri (addirittura) è risultato peggiore di Ansaldi. Avete letto bene: Ansaldi.
Forse Torino–Inter ha svegliato molti che sognavano con la cura Pioli e fantasticavano rose lontane e trofei vicini.
L’addio alla Champions è forse il male minore, ma grazie lo stesso al mister e ai ragazzi che ci hanno fatto rincorrere un obiettivo ed un sogno in una stagione che poteva finire molto, molto peggio, che ci hanno creduto e ci hanno fatto credere al di là della realtà.
This post was last modified on 19 Marzo 2017 - 09:43