Mancini, ex tecnico nerazzurro, ha parlato questa mattina presso l’Auditorium Farina a Roma, a margine dell’iniziativa ‘Calciatori per Unicef‘ da parte del Comitato Italiano per Unicef Onlus e Panini. Tra le altre cose ha anche parlato della sua ultima esperienza in nerazzurro.
Mancini ha parlato così del suo chiacchierato addio ai colori nerazzurri: “Se mi pento di non essere restato all’Inter? Assolutamente no, perché c’erano motivazioni più che valide per il mio addio. Mi è dispiaciuto buttare via il lavoro di un anno e mezzo, un lavoro faticosissimo per dare alla squadra, che è migliorata tantissimo, un certo tipo di mentalità. Era un lavoro che stava iniziando a portare risultati, ma ho avuto le mie ragioni per andarmene.”
Il tecnico di Iesi ha poi proseguito: “Colpa di Thohir? No no, quando c’è un cambio di presidente può capitare che ci siano incomprensioni. C’è stato un momento in cui si capiva poco di ciò che stava succedendo, bisognava rinforzare la squadra e nessuno faceva niente. Siamo rimasti lì per settimane e settimane, perdendo solamente tempo… Situazioni difficili, a volte si perde tempo importante e loro non capivano che nel calcio serve fare le cose velocemente per restare al passo con le rivali”.
Mancini ha poi svelato un retroscena della sua esperienza nerazzurra: “Se Suning avrebbe voluto proseguire con me?Sì, avevo il contratto pronto da parte loro, era un prolungamento di altri tre anni. Anche se non ci siamo conosciuti bene e non abbiamo mai condiviso quello che poteva essere il futuro insieme, da parte loro c’era fiducia”.
Mancini che quindi continua a sostenere le proprie ragioni, senza però chiarire totalmente i motivi che lo hanno portato a lasciare la panchina nerazzurra a pochi giorni dall’inizio della stagione, facendo di fatto naufragare l’intero progetto.
This post was last modified on 20 Marzo 2017 - 14:37