Nel Girona Longo ha trovato finalmente la continuità e i sorrisi che mancavano da tempo. Dopo le grandi impressioni con la primavera nerazzurra infatti, l’attaccante non ha mai avuto occasione di esprimersi con continuità. Fino a quest’anno, in Segunda Spagnola. Gioca e segna come non ha mai fatto. Questa l’intervista di Sky Sport.
Girona Longo, insieme verso la promozione
Chiedergli quanto sia felice è quasi banale: “Sono Felicissimo. Tranne forse con l’Espanyol, è la prima volta che credono davvero in me. Nei tanti giri che ho fatto non ho mai avuto continuità e giocare solo spezzoni di partita non aiuta. Ora finalmente in Spagna sono felice, gioco tanto e tutti credono in me. In passato mi cercò anche il Real Madrid per farmi giocare nel Castilla“. La continuità quindi, rappresentata in numeri dalle 30 presenze stagionali e dai 12 gol, record personale dell’attaccante. Ma oltre a questo, ci sono gli obiettivi di squadra: “Siamo secondi, otto punti di vantaggio sulla terza. Le prime due salgono direttamente in Liga. Speriamo di continuare così e raggiungere la promozione”. Il Girona nella sua storia non è mai stato in Liga.
Contro il Cadice il gol più bello
Dodici gol dicevamo, e l’ultimo sicuramente il più bello. Contro il Cadice, in quella che poi è stata una sconfitta, lo racconta lo stesso Longo così, in poche parole: “Ero girato spalle alla porta e…mi è venuto così, senza pensarci. Un gol che ha fatto molto clamore in Catalogna”. Una rovesciata spettacolare. In un giorno importante, nella festa del papà, con dedica speciale: “Gol e dedica speciale al suo babbo proprio nel giorno della festa del papà. Anche se “in tribuna c’erano mia mamma e la mia ragazza”. Torres come idolo, numero preferito il 12: “Giorno della mia nascita, come di mia mamma e della mia fidanzata. L’ho anche tatuato, piccolino”.
Segna quindi ed è felice, anche se qualche gol che avrebbe dovuto vedere, non segnare, lo ha perso: “Lasciamo stare! Ero a vedere Barcellona-Psg e purtroppo sono uscito sul tre a uno perché il mio amico aveva un impegno, doveva lavorare. Quando ho sentito il boato del quattro e del cinque a uno non ci volevo credere! Se avessi saputo che sarebbe finta così lo avrei lasciato tranquillamente andare”. Dell’Italia non c’è nostalgia e la Spagna è la sua nuova casa. L’Inter però è ancora proprietaria del suo cartellino e il Girona per riscattarlo debe pagare 5 milioni di euro. I nerazzurri osservano l’ex ragazzino della primavera per valutarne la crescita.