Ripartire insieme con unità d’intenti, senza più cali di tensione

Inter-Sampdoria, da match da non fallire a match fallito, ha ormai di fatto posto fine alle ambizioni terzo posto dell’Inter. La sconfitta di San Siro è di quelle pesanti, da cui però bisogna fare tesoro per non commettere più gli stessi errori. Individuali, di squadra, di organizzazione. L’Inter 2018 dovrà essere diversa.

INTER 2018, OBIETTIVO NUMERO UNO: MATURITA’ 

Inter-Sampdoria può essere una di quelle partite da prendere come esempio per riassumere una stagione. Un’opportunità d’oro buttata al vento con errori di squadra ed individuali. Il fallo di mano di Brozovic che ha generato il rigore di Quagliarella è quanto di più brutto si possa vedere su un campo di calcio. Inspiegabile. Un fallo tanto gratuito quanto simbolo della svogliatezza di un giocatore che, va detto, non trovava la titolarità da oltre un mese. Sarebbe uno stimolo per tutti, meno che per lui.

Ma non bisogna fare l’errore di ergerlo a capro espiatorio. Ieri hanno fallito in molti, se non tutti: Pioli, che ha lasciato in campo uno spento Candreva togliendo Perisic, Icardi che, va detto, ha fallito quello che sa fare meglio: i gol (clamoroso l’errore sotto porta sull’1-1). I blucerchiati hanno messo a nudo tutti i limiti dell’Inter emersi in questa stagione: immaturità, mancanza di unità d’intenti, deconcentrazione, errori banali. Questa, in sintesi, la lezione a San Siro.

CONTINUITA’ E VOGLIA DI VINCERE PER TORNARE GRANDI

Anche se c’è ancora un’Europa League da difendere, l’Inter non è già più in corsa per il suo obiettivo principale, la Champions. Per questo, almeno per quanto riguarda i punti base, la testa è già al 2017/2018. Ai nastri di partenza, non ci saranno più scuse: i nerazzurri dovranno tornare nell’Europa che conta. Per farlo, bisogna non commettere gli errori del 2016/2017: bisognerà organizzare bene la squadra, partendo da alcuni punti fermi. Uno di questi potrebbe non essere Pioli. E’ stata una bella rincorsa, ma senza neanche l’Europa League l’ex Lazio saluterà tra i ringraziamenti per il lavoro svolto. Poi? Conte è un’idea.

A chiunque arriverà sulla panchina nerazzurra, verrà chiesto qualcosa che non si è ancora visto in campo da molti anni. La grinta, la voglia di vincere, la capacità di restare concentrati per 90′, evitando stupidi errori come quello del croato con la Sampdoria. E se dovessero arrivare, non dovrebbero essere più tollerati. Per quanto drastica sia stata come decisione, Muntari, dopo quello sciagurato Catania-Inter, non ha visto il campo per un bel po’. Bisogna saper dare questi segnali, per far capire a chi gioca in questo club che il diritto di far parte di una grande squadra va conquistato e difeso. Colo con la concentrazione adatta, e costante, si può arrivare a raggiungere questo obiettivo.

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