E’ arrivato il momento, Inda e Milà si sfidano, no scusate Inter e Milan si affrontano nel derby più vista della storia, che tanto per rimarcare l’italianità segna anche il record d’incassi per la storia della serie A. L’attesa e le aspettative sono tante e in campo cercano di ripagarle tutte, ma alla fine è la solita Italietta, il solito arbitro, il solito Orsato, la solita vergogna. I commenti sono superflui, l’amarezza è tanta, anche se è tanta anche l’ingenuità dei nerazzurri. La partita era finita da un pezzo, ma l’Italiota deve sempre trionfare.
Handanovic 5,5: Minuto 1 Donnarumma è forte ma al momento può accompagnare solo: miracolo sul derby e su Delofeu. Ma alla fine sempre 2 ne prende e sull’ultimo angolo doveva essere il suo momento.
D’Ambrosio 6.5: E’ in forma e si vede, spinge, ripiega e mette una grinta che se ce l’avesse Kondogbia o Perisic l’Inter vincerebbe le partite con 4 gol di scarto. Purtroppo non basta nulla.
Medel 6: Solito impegno del Pitbull, ma che errori nel primo tempo! Delofeu gli fa venire un po’ di mal di testa e al minuto 32 fortunatamente tra i rossoneri c’è Sosa. Giganteggia invece su Bacca. Ingenui nel finale.
Miranda 6: Che dire di lui? E’ il Sindaco, il Ministro della retroguardia. Non è indenne da sbavature, ma mantiene calma, concertazione e lucidità. Ingenui nel finale
Nagatomo 6,5: Si leggono le formazioni ed un brivido corre lungo la schiena per molti milanesi e cinesi nerazzurri. Poi inizia la partita ed il piccolo Samurai non sembra neanche lui. Appoggia, raddoppia, copre, aiuta Perisic sulla fascia, si propone. Che succede?
Gagliardini 6,5: Alcuni pseudo tifosi nerazzurri vogliono mettergli pressione proprio nella settimana più importante e l’inizio è un po’ titubante. Poi lui è il Gaglia, umile, concentrato e serio, mentre gli altri sono finto tifosi e guerrieri da tastiera, così cresce e cresce,commette delle ingenuità
Kondogbia 6: La preoccupazione di tutti è su quanto ciondolerà il pendolo nerazzurro. Ma aggiusta il bilanciamento dei pesi e il vantaggio di Candreva chiede con pochi sforzi di far sentire solo il fisico e lui lo fa con modestia e grinta.
Joao Mario 7,5: Fortunatamente Banega è seduto in panchina e lui nel primo tempo è l’uomo ovunque, mentre nel secondo tempo anche. Il mistero è perché sia rimasto in panchina così tanto tempo…ah già doveva giocare Banega… Joao Mervavigliao
Candreva 7: Titubante e combattivo come al solito, ma al minuto 35 spiega a De Sciglio che lui è il bell’Antonio. Lotta, crossa, prova il dribbling, aiuta D’Ambrosio e la sua tigna inizia ad incunearsi nei duri cuori nerazzurri.
Perisic 7 –: Il croato parte in sordina, ma cresce fino a uscire tra gli applausi e regalare l’assist a Maurito. Colpevole di essersi divorato un facile gol che avrebbe chiuso la pratica Milan molti, molti, molti minuti e grattacapi prima.
Icardi 7,5: Per 44′ praticamente non tocca un pallone, ma lotta, fa a sportellate, fa salire la squadra e nella solitudine dell’area avversaria è uno spiraglio di luce. Poi gli si illuminano gli occhi, scatta il momento e con un gioco di prestigio con Perisic dichiara archiviata (momentaneamente anche se magari in Spagna sarebbe finita 2-1…) la stracittadine. Anche se non aveva previsto Orsato. KILLER
Eder 4: Non gli si può dare di più perché non è possibile sbagliare un assist del genere al 45′. Non ci sono scuse. C’è chi può e chi no…
Murillo sv: Cambio inspiegabile. Non si può giudicare, se escludiamo il fatto di non aver capito dove fosse sull’ultimo angolo per i rossoneri. .
Biabiany sv: Dire che è un giocatore da Inter è bestemmiare. Fortunatamente lo vediamo poco, giusto il tempo per vederlo contrastare Icardi e mangiarsi un gol assurdo.
Pioli 5.5: azzecca la mossa Joao Mario, migliore in campo, al posto di Banega. Ma si rivela un allenatore non da Inter nel secondo tempo, sbagliando completamente i cambi. Inspiegabile quello tra Murillo e Joao Mario. Si è giocato l’Inter.
This post was last modified on 15 Aprile 2017 - 18:09