Alba Derby – Sono passate quasi 24 ore, ma il sentimento di rabbia mista a delusione non è ancora svanito. Per niente. Vuoi per via dell’orario insolito, vuoi per i recenti risultati negativi o forse perchè alla fine si trattava di un derby per il sesto posto, questa partita probabilmente non era così sentita come magari poteva succedere negli anni passati. Poi il fischio di inizio, il doppio vantaggio a fine primo tempo e un minimo di entusiasmo era stato ritrovato. Salvo poi rovinare tutto nei dieci minuti finali e far perdere nuovamente quell’esaltazione che poi si è rivelata solo momentanea. Classic Inter.
Sarebbe troppo facile prendersela con Orsato per quel recupero infinito che ha consentito al Milan di trovare il pareggio dopo ben sette minuti di recupero (tra l’altro, mi informano che si sta ancora giocando a San Siro).
In realtà questo derby è stato pareggiato (forse sarebbe meglio dire perso, nonostante il 2-2 finale) a causa di una squadra che si è dimostrata per l’ennesima volta senza attributi e che probabilmente non ha alcuna idea di cosa voglia dire indossare i colori del cielo e della notte.
E il bello che alla fine il buon Pioli le scelte iniziali le aveva anche azzeccate! Molti avranno storto il naso alla lettura del nome di Nagatomo nella formazione titolare. Eppure il giapponese tutto sommato non ha giocato male, anzi. Ha controllato abbastanza bene la fantasia e il talento di Suso (alla fine è per questo che è stato messo in campo), mentre dall’altra parte D’Ambrosio ha fatto più fatica a contenere lo strapotere di un Deulofeu scatenato.
Anche la scelta di riproporre Joao Mario, il migliore in campo per i nerazzurri per distacco, titolare è stata giusta. E a questo punto ci si chiede il perchè lo abbia lasciato in panchina per ben cinque partite consecutive. Sarebbe proprio carino sapere i motivi.
E’ un vero peccato, perchè l’Inter si è persa proprio sul più bello. Come ormai ci ha abituato da tanto, troppo tempo. Di sicuro i cinesi, sia nerazzurri che rossoneri, si saranno divertiti in questo primo “Derby del Dragone“. La speranza è che Suning abbia capito dove e come migliorare la squadra, che forse più che di giocatori di talento ha bisogno di leader e uomini “con le palle“. Cosa che ieri più che mai è mancata.
This post was last modified on 16 Aprile 2017 - 10:11