Buttato alle ortiche il derby ,n casa Inter è partito il toto allenatore, no forse sto esagerando, il mistero e le polemiche sulla panchina nerazzurra ci sono sempre e soprattutto da sempre. Anche quando Mourinho guidava, ma che dico, conduceva, trionfava, dominava con l’armata nerazzurra si discuteva di possibili allenatori, anche con il Mancini 1.0 si fantasticava sul successivo, anche con il Trap, con Orrico, con Giuseppe Chiappella e con Herrera, senza negare che i deliranti cambi fatti da Pioli sabato a pranzo hanno aggravato (se possibile) la situazione.
Vediamo i nomi più caldi per la prossima stagione.
ANTONIO CONTE, UNA ZEBRA AGGUERRITA SULLA PANCHINA DLL’INTER
Uno dei nomi più caldi per la prossima stagione, anche se bisogna ammettere che ad insistere su questo fatto è stato più di tutti Tutto Sport, quindi magari “andiamoci piano!”, sembra essere quello di Antonio da Lecce. L’attuale allenatore del Chelsea che tanto bene sta facendo con i blues, corre, si agita, grida, è diventato il re delle smorfie in Premier e si inebria del grido della folla talmente tanto da far passare Beppe Grillo per un tipo timido e schivo. Con la nazionale si ricordano più le sue conferenze stampa che le sue vittorie, mentre con la Juve nel deserto della serie A ha dominato per anni. La parentesi con il Siena la lasciamo da parte. “Favorevoli“: è combattivo, un leone o meglio una zebra agguerrita che fa della caccia in gruppo la sua forza. “Contrari“: E’ Juventino, senza essere Trapattoni.
Il fatto che strapazzando la Premier e assicurandosi un mercato faraonico si giocherebbe la Champions da primo della classe o quasi è assolutamente secondario…
JARDIM ED IL GRANDE SALTO, UN ALTRO PORTOGHESE SULLA PANCHINA DELL’INTER
Leonardo Jardim, Leonardo è importante perché se scrivete su Google solo il cognome escono fuori immagini di magnifici giardini. Il fenomenale tecnico del Monaco conosciuto e noto ai più, a me risultava ignoto. Pensavo fosse uno scherzo, un nome da buttare nell’articolo così a casaccio per fare numero come usa oggigiorno e mi sentivo già un autorevole giornalista di Tutto Sport, invece poi ho scoperto che è tutto vero. Leonardo nato in Venezuela, ma portoghese tutto d’un pezzo ha maturato grande esperienza nella sua lunga vita da allenatore annoverando tra le sue vittime, scusate tra le sue squadre, grandi compagini come ad esempio il Camacha, il Chaves, il Beira-Mar. Il suo viso poi trasmette scaltrezza e intelligenza calcistica senza dimenticare che della serie A (giustamente!) non ha mai sentito parlare. “Chi meglio di Leonardo può rappresentare l’Inter nel mondo e guidare la Beneamata verso trionfi mondiali con un nuovo progetto giovani (ah scusate adesso va di moda anche italiani…)?” parola dell’esperto Erick Thohir. Una sicurezza. Pro: è davvero simpatico. Contro: è troppo simpatico.
SPALLETTI, SIMEONE, PIOLI, SFIDA ALL’ULTIMA RISATA PER LA PANCHINA DELL’INTER
A proposito di simpatia, dopo le sue ultime dichiarazioni che ormai proseguono da mesi, ecco che si fa largo per un posto sulla panchina più calda d’Italia, il più simpatico ed il più interista di tutti: Lucianone Spalletti. Un personaggio che fa davvero ammazzare dalle risate e che è abituato a grandi palcoscenici avendo allenato per molti anni squadroni come l’Ancona, il Venezia, l’Empoli, infatti si destreggia con disinvoltura tra pressioni e critiche senza essere permaloso e mettendo la sua figura i secondo piano in favore del gruppo e dei veterani della squadra. “Favorevoli“: è convinto di avere i capelli lunghi e di chiamarsi Josè Mourinho. “Contrari“: è convinto di avere i capelli lunghi e di chiamarsi Josè Mourinho.
Il candidato numero uno però è lui, un combattente, un interista vero che non vede l’ora di vestire il nerazzurro e che lo ha detto talmente tante volte da essere scambiato per Walter Zenga e quindi scartato immediatamente da Suning e da Ausilio: Diego Pablo Simeone. Pro: tutti. Contro: non me ne vengono in mente, ma Ausilio ne troverebbe qualcuno sicuramente.
Tornando a noi caro e adorato Ausilio, io sono il primo a sostenere che Pioli dovrebbe iniziare a dimostrare di valere l’Inter, gestendo spogliatoio, gioco, pressione e blasone che al momento non è ancora riuscito a fare appieno, ma si deve anche constatare come pur mettendoci alla guida Padre Pio, certe cose non si risolverebbero. Perché ci vuole una società in primis che dia sicurezza ed al momento non c’è. Da Pioli a Simeone, chiunque sarà, dovrà avere più poteri, più libertà e ovviamente più protezione da una società che dovrà risolvere questioni alla Brozovic (una vergogna assoluta!) alla velocità della luce e non fare dichiarazioni da intellettuale distaccato sbugiardando il proprio allenatore e umiliando i propri giocatori.
Prima è necessaria una società, poi si può anche prendere un allenatore.