Inter che nella prossima stagione avrà un’intera squadra da rifondare. Tuttavia il reparto che più ha bisogno di un restauro è quello difensivo. La Gazzetta dello Sport ha analizzato la situazione della retroguardia nerazzurra. Sia presente che futura.
Inter in crisi di risultati e di prestazioni. Il reparto più incriminato del tracollo dell’ultimo mese è quello difensivo. La retroguardia nerazzurra è apparsa sulle gambe e svogliata e i numeri lo dimostrano.
Otto partite consecutive con la difesa aperta (18 gol subiti) e 13 reti incassate nelle ultime 5 uscite (solo Palermo,
Il restauro per la difesa non sarà semplice. Comprenderà tutti i ruoli stando a quanto riportato dalla Gazzetta dello Sport. Jeison Murillo piace da tempo in Premier League, e nelle ultime settimane non è piaciuto nemmeno l’atteggiamento di Joao Miranda, sulla carta quello che doveva essere il leader del reparto. Ecco perché la posizione del brasiliano sarà vagliata e di conseguenza anche quella del colombiano, che non ha mai convinto appieno.
Discorso diverso per Sainsbury e Yao. Per i due “interisti per caso” si tratterà di trovare la sistemazione migliore per loro e per il club. In uscita anche Andreolli, che è in scadenza. Tuttavia gli resta un piccolo margine di possibilità di permanenza, dato che è italiano ed è cresciuto calcisticamente nel settore giovanile nerazzurro.
Oltre a questi nomi, non va scordato Ranocchia, che rientrerà dal prestito all’Hull ma che verrà ceduto in caso di adeguata offerta. Sugli esterni, Nagatomo e Santon sono destinati all’addio. Mentre Ansaldi, che non ha convinto appieno, potrebbe rimanere una seconda stagione come alternativa ai nuovi titolari.
Inter che quindi necessiterà di un intervento pesante per rimpiazzare tutte queste partenze. A partire dai centrali, con Stefan De Vrij della Lazio, Kostas Manolas e Antonio Rüdiger della Roma che rimangono in pole, essendo i tre obiettivi più praticabili.
Con l’olandese c’è già un accordo di massima per un quadriennale da 3,5 milioni a stagione. L’ostacolo vero è Claudio Lotito che, nonostante il giocatore sia in scadenza nel 2018, parte da una richiesta di 25 milioni. Qualche acciacco fisico recente ha fatto sorgere alcuni pensieri all’Inter che però lo ritiene un giocatore valido. Tuttavia la richiesta esorbitante del presidente laziale, potrebbe frenare la trattativa.
L’alternativa Manolas costa anche di più, visto che la Roma ha designato il greco come agnello sacrificale per ripianare il bilancio. Manolas andrà in scadenza nel 2019 e abbassare la cifra di partenza di 40 milioni di euro sarà impresa ardua. Rüdiger infine rappresenta un ottimo affare per la duttilità che lo porta a essere utilizzabile da centrale e da terzino destro oltre che in una difesa a 4 o a 3. Tuttavia non affascina come gli altri grandi nomi e le occasionali amnesie difensive non convincono del tutto.
Il sogno resta Marquinhos del Psg. Tuttavia l’Inter avrà margine di trattativa solo nel caso in cui le trattative per il rinnovo dovessero fallire definitivamente. Rimane il grave errore di non aver portato a casa due estati fa Thilo Kehrer, tedesco polivalente del 1996, il cui contratto era già stato steso a 0 euro e poi stracciato per non rovinare i rapporti tra l’allora dirigenza nerazzurra e lo Schalke in nome dell’affare Shaqiri. Che poi tra l’altro nemmeno si concretizzò.
Sugli esterni invece, i nomi sondati in queste settimane sono i soliti. Darmian del Manchester United piace molto e parte avvantaggiato essendo un giovane italiano che già conosce il nostro calcio. Vrsaljko dell’Atletico Madrid sarebbe una valida alternativa. Tuttavia i colchoneros lo hanno pagato profumatamente e difficilmente lo lascerebbero partire in “saldo”. Infine resta Ricardo Rodriguez del Wolfsburg, già accostato ai nerazzurri a gennaio e quasi sicuro partente a giugno. Il profilo vincente dovrà essere quello di un terzino duttile, capace di giocare su entrambe le fasce.
L’Inter necessita di una vera rivoluzione del reparto arretrato. Però non dovrà comprare tanto per comprare. Servirà uno studio attento dei candidati. Ai nerazzurri servono giocatori di talento e mentalmente pronti, di carattere. Soprattutto perché si parlerà di una vera rifondazione in casa Inter. E si sa, in Italia i campionati si vincono più con la difesa che con l’attacco. Ora starà alla società fare le considerazioni opportune.
This post was last modified on 25 Aprile 2017 - 16:09