Focus Napoli, avversario dell’Inter di stasera. I Partenopei arrivano a San Siro per vincere, con la corsa per il secondo posto che è ancora aperta con la Roma. Vediamo di analizzare il momento di forma degli azzurri di Sarri e di come potrebbe affrontare l’Inter.
Il Napoli di Maurizio Sarri ha una caratteristica chiara: gioca un gran bel calcio. Riconosciuto da tutti come un bel gioco, quello dell’allenatore ex Empoli è un calcio verticale, in cerca degli spazi migliori per attaccare, fatto di movimenti di tutti e di inserimenti continui (Hamsik su tutti). Sarri ha saputo prendere il meglio dai suoi giocatori per inserirli nella sua idea di gioco. Soprattutto però è stato capace di adattarsi al brutto infortunio di Milik, scoprendo (o un po’ creando) un Mertens prima punta che è tra i migliori bomber del campionato. Gli azzurri però soffrono alcune partite. In casa, più che in trasferta. Le squadre troppo basse, troppo chiuse in difesa, limitano quelli che sono i movimenti oliati di una squadra che gioca a memoria. Meglio in trasferta infatti i partenopei. L’ultima partita fuori casa è stata pareggiata, è vero, ma più per errori dei singoli. Ma l’obiettivo secondo posto è ancora vivo e le motivazioni possono fare la differenza.
Sicuramente la squadra di Sarri non ha un giocatore fondamentale più di tutti. E’ l’unica squadra in Europa con 4 giocatori in doppia cifra. Un dato incredibile che fa capire quanto più che la presenza di uno o due campioni sia un meccanismo quasi perfetto. Chi potrebbe fare la differenza stasera è Lorenzo Insigne. Napoletano nel Napoli, dall’arrivo di Sarri si sta esprimendo ai massimi livelli possibili. Non solo gol (già 14 quest’anno), ma assist, giocate e gioco per la squadra. Lo si può vedere largo a sinistra, per rientrare con il classico destro a giro che ormai lo contraddistingue. O in ripiegamento in mediana, a dare una mano sulla linea del centrocampo. Un allenatore può essere felice quando convince un proprio campione a dare tutto, in entrambe le fasi. Insigne lo fa, senza dimenticare di essere pericolosissimo in attacco.
Milik si è fatto male subito, dopo poche settimane. Sarri ha pensato di schierare Mertens prima punta e nonostante la difficoltà iniziale, ha insistito, ed ha avuto ragione. Oggi il Napoli ha capito come giocare con una punta di movimento, senza snaturare quello che Sarri voleva da difesa e centrocampo. La difesa infatti, con Hisay, Koulibaly, Albiol e Strinic (Ghoulam non sta giocando più) è quella che dà più sicurezza al tecnico. Maksimovic, Tonelli, Chiriches, non hanno mai convinto abbastanza per giocarsi una maglia da titolare. In mezzo Hamsik è l’unico inamovibile. Jorginho/Diawara e Allan/Zielinski sono i due ballottaggi domenicali. Più coperti con i primi, più spregiudicati con i secondi. In avanti, come la difesa, non si cambia mai. Insigne, Mertens, Callejon, con Milik retrocesso a riserva di lusso.
Napoli (4-3-3) – Reina; Hisay, Koulibaly, Albiol, Strinic; Allan, Jorginho, Hamsik; Callejon, Mertens, Insigne. All. Sarri.