Yuto Nagatomo è proprio un bravo ragazzo. Una persona a cui è difficile non voler bene. Uno di quelli che vorresti come amico e che ti verrebbe voglia di abbracciare e consolare. Ma da 6 stagioni è un giocatore dell’Inter.
INTER, NAGATOMO DALLE SCUSE ALLA RABBIA PER I SOCIAL
Ma ora questo discorso c’entra poco, visto ciò che è successo durante e dopo Inter-Napoli nella giornata di campionato appena passata.
Il giapponese, che per usare un eufemismo si potrebbe dire che non sia tra i giocatori più graditi alla tifoseria nerazzurra, ha voluto cimentarsi in una giocata alla Gresko stile 5 maggio, regalando di fatto una facile rete ai partenopei. Gol che alla fine è valso la sconfitta all’Inter e tre punti ai Sarri’ boys.
Finita qui? Neanche per idea, perché come c’era da aspettarsi la rabbia dei tifosi della Beneamata è esplosa come una bomba sui social network.
Qui viene il dopo e la forte reazione del giocatore che, sempre sul profilo social ha sfogato la frustrazione accumulata dichiarando: “In Italia, se uno fa bene è elogiato come un Dio, se fa male viene criticato e offeso come un criminale. Non c’è morale, non c’è rispetto”.
Ma proprio mentre milioni di tifosi già speravano in una rottura con l’ambiente che portasse magari ad una probabile se non certa cessione nel prossimo mercato, ecco il finale del post: “Sono orgoglioso di lavorare in un ambiente duro, in cui solo pochi riescono a farcela. Io sono qui da sette anni. E comunque tutto questo mi dà forza per guardare avanti e al futuro”.
Speranze disattese e sogni infranti, c’è il forte rischio che Nagatomo rimanga all’Inter fino al 2019 (minimo).
Scherzi a parte bisogna evidenziare come spesso la violenza verbale espressa nei social, sia quantomeno eccessiva.