Figo: “Moggi mi vietò di venire in Italia. Calciopoli? Fummo sconfitti da cose oscure”

In una lunga intervista per FourFourTwoLuis Figo ripercorre le tappe principali della sua carriera. Arrivato all’Inter nel 2005, il portoghese  avrebbe potuto calcare i campi della Serie A ben 10 anni prima se qualcosa non fosse andata storta. Ecco il racconto dell’ex giocatore.

LE PAROLE DI FIGO SU CALCIOPOLI

 “Il mio contratto con lo Sporting Lisbona stava per scadere e il club non aveva fatto nulla per firmarne uno nuovo. Hanno raggiunto un accordo con la Juventus per il mio trasferimento. Ma ero arrabbiato quando l’ho scoperto e ho firmato un contratto con il presidente del Parma, Giambattista  Pastorello. Era l’unico contratto avevo firmato correttamente, quello che avevo firmato con la Juve non doveva essere un contratto valido. Ma Luciano Moggi, la cui influenza nel mondo del calcio l’ho capita un po’ di più in questi giorni, è riuscito a vietarmi di giocare in Italia per due anni. Forse era il mio momento fortunato, perché alla fine sono andato al Barcellona“.

Poi il portoghese parla dell’estate del 2006, quando scoppiò Calciopoli e lo scudetto fu assegnato all’Inter. “Quando la decisione finale è stata resa pubblica, la maggior parte di noi non era a Milano e, naturalmente, non abbiamo celebrato nello stesso modo. Ma sappiamo tutti che la decisione della Corte era di riparare l’ingiustizia che esisteva da anni. E’ stato un premio equo per tutti i giocatori che si erano impegnati così tanto per l’Inter. E che non avevano vinto a causa di alcuni motivi oscuri“.

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