Pinamonti è un tesoro da non sciupare. Il numero 9 della primavera nerazzurra è maturo già per essere il vice Icardi, senza bisogno di andare in prestito a fare panchina in qualche provinciale.
Pinamonti non è un funambolo spettacolare, di quelli che ti fanno innamorare con le loro giocate da calcetto. Non è un giocatore di pallone straordinario, questo no. Ma ha la mentalità e l’intelligenza per diventare uno straordinario giocatore di calcio. Differenza che molti, purtroppo, non colgono. Perché sono proprio i giocatori come Andrea che ti fanno vincere i titoli.
Questo ragazzo senza grilli per la testa è un patrimonio da preservare, una risorsa da sfruttare subito. Basta guardare una qualsiasi sua partita per capire di trovarsi di fronte ad un ragazzo dall’intelligenza calcistica fuori dal comune. Al momento in Serie A ci sono pochi centravanti puri con la sua capacità di leggere la partita e tenere il pallone, sia a scopo offensivo che difensivo. E non sto scherzando.
Guardarlo giocare è come fare un salto indietro di una quarantina d’anni, quando i nove facevano i 9 e nessuno li additava come “brocchi”. Pinamonti è la vecchia scuola che riemerge, il classico centravanti di utilità, ma che con le giuste occasioni può comunque segnare valanghe di goal. Perché Andrea non è Ronaldinho, ma non è assolutamente scarso tecnicamente, anzi. Il ragazzo ha dei fondamentali da fuoriclasse per il suo ruolo, è maturo e ha fiuto per il goal e gli assist. Una miscela potenzialmente esplosiva.
Senza scomodare i vecchi nove del passato, a vederlo in azione ricorda molto Luca Toni, ma con mezzi tecnici superiori. Raramente si sono visti ragazzi così giovani e così disposti al sacrificio, così inclini a giocare al servizio degli altri nonostante il proprio ruolo da attaccante. Pinamonti è l’anello di congiunzione tra passato e futuro, può veramente essere il top player che serve all’Inter. Un campioncino fatto in casa, costruito senza bisogno di spendere valanghe di milioni. La speranza è che in società si accorgano della pepita grezza che hanno per le mani.
Negli ultimi anni i nerazzurri hanno bruciato svariate promesse del calcio italiano. Il settore giovanile nerazzurro è uno dei più prolifici del bel paese, tuttavia spesso i ragazzi non riescono a emergere, schiacciati da una realtà troppo grande e spesso mal gestiti dalla società. I vari giovani, specie attaccanti, “bruciati” dai nerazzurri negli ultimi anni dovranno essere un monito: Andrea è un patrimonio importante, non dovrà fare la fine dei vari Ventola, Destro, Acquafresca e Longo.
Perché Pinamonti ha tutte le carte in regola per diventare un campione, non solo un 9 qualunque. Il Pina, con il giusto percorso di crescita, può diventare IL 9 della nuova decade. State all’erta, questo ragazzo può fare grandi cose. Per favore non bruciamoci anche lui.
This post was last modified on 6 Settembre 2017 - 17:22