PAGELLONE+2016%2F2017+%26%238211%3B+DIFESA%3A+Handa+fa+il+suo%2C+sorpresa+D%26%238217%3BAmbrosio.+Deludono+gli+altri
spaziointerit
/2017/06/09/pagellone-2017/amp/
Copertina

PAGELLONE 2016/2017 – DIFESA: Handa fa il suo, sorpresa D’Ambrosio. Deludono gli altri

La stagione 2016/2017 è (fortunatamente) giunta al termine. Come da 6 annate a questa parte il club nerazzurro ha inanellato la consueta stagione fallimentare, fatta di alti (pochi) e bassi (tanti). La redazione di SpazioInter ha stilato il proprio pagellone per giudicare i giocatori dell’Inter, cominciando dalla difesa.

PORTIERI: UN MURO PRESO CONTINUAMENTE A SASSATE

Handanovic – 7: Il portierone sloveno si dimostra al solito uno degli estremi difensori migliori della Serie A. Le sue abilità sono sotto gli occhi di tutti e, come da diverse stagioni a questa parte, è uno dei pochi a salvarsi nella difesa nerazzurra. Samir ci mette carisma, voglia e talento, ma purtroppo gli svarioni dei suoi compagni di reparto lo hanno comunque portato a subire troppi goal e a incappare nella solita annata senza successi. Valutazione comunque positiva per lui, sia per il rendimento che per il carattere: INOSSIDABILE.

Presenze: 43 (3849 min), Reti: 0

Carrizo – s.v: Il portiere argentino gioca 4 partite nelle coppe senza riportare prestazioni gloriose. Si limita a fare il compitino senza però giocare abbastanza per guadagnarsi una valutazione concreta. INGIUDICABILE.

Presenze: 4 (320 min), Reti: 0

Radu/Berni – s.v: Entrambi i portieri praticamente mai convocati. Sul giovane rumeno pesa anche un pesante infortunio. RIMANDATI.

Presenze: 0, Reti: 0

DIFESA: TANTE PROMESSE DISATTESE, RENDIMENTO DISASTROSO

Andreolli – 6: Marco ha giocato di rado, ma quando è stato chiamato in causa è sempre stato pronto e lucido. Sempre attento e mai sopra le righe, uno dei pochi che pare veramente attaccato alla maglia. Difensore che meriterebbe maggiore impiego e considerazione. TAPPABUCHI.

Presenze: 7 (451 min), Reti: 1

Ranocchia – 4,5: L’ex capitano nerazzurro non è riuscito a scrollarsi di dosso le critiche giocando poco e male. Ogni sua giocata all’Inter è stata contraddistinta da insicurezza e goffaggine, mettendo sempre a rischio i compagni di reparto e la propria porta. Messo ai margini della rosa ha cercato fortuna in Premier, riuscendo parzialmente a riabilitarsi, prima di far retrocedere l’Hull City con un clamoroso svarione nella gara decisiva. Dove passa lui non cresce più l’erba… della vittoria. ATTILA.

Presenze: 9 (727 min), Reti: 0

Ansaldi – 5: Parte in sordina e senza giocare molto, con de Boer che addirittura gli preferisce il giovane Miangue. Con Pioli sembra ritrovare fiducia e continuità, inanellando una serie di prestazioni perlomeno decenti. Crolla poi nell’ultima sezione di stagione, giocando in modo confuso e commettendo errori dilettanteschi. GRESKO 2, LA VENDETTA.

Presenze: 26 (1814 min), Reti: 0

Santon – 5: L’ex baby prodigio non trova spazio e si avvia al fallimento della sua seconda avventura nerazzurra. Impiegato col contagocce da tutti gli allenatori transitati all’Inter, è stato più volte messo sul mercato, senza però suscitare mai l’interesse concreto di qualche società. Pronto ad essere ceduto nella prossima sessione di mercato, resterà uno dei più grandi “what if” del calcio italiano. DISPERSO.

Presenze:15 (1108 min), Reti: 0

Murillo – 4,5: Il centrale colombiano avrebbe dovuto consacrarsi in questa stagione, proponendosi a nuovo leader della difesa. Invece è stata l’annata del ridimensionamento, del crollo. Dopo un avvio discreto si è sciolto come neve al sole, senza mai apparire sicuro e costante. Pericolo costante per la propria porta, riuscirebbe a mettere in crisi anche Baresi. Sempre in forse, perde addirittura il posto per un mediano adattato a difensore (Medel). Verrà ricordato solo per un gran goal in coppa Italia. PERICOLO PUBBLICO.

Presenze:34 (2735 min), Reti: 1

Miranda – 5,5: Qualitativamente uno dei migliori difensori del campionato, l’unico con un minimo di caratura internazionale per quanto riguarda i nerazzurri. Nel momento di massimo splendore della guida Pioli sembrava ringiovanito di 20 anni, aggressivo e preciso. Tuttavia poi è stato il primo a mollare, a mettere i remi in barca. Senza la sua guida tutta la difesa ha ceduto, lasciandosi andare allo sbando e mettendo in situazioni grottesche tutta la squadra. Comportamento inaccettabile dal capitano del Brasile, non si può giocare per dieci partite all’anno, non si può abbandonare la nave così. ALIENATO.

Presenze:36 (3205 min), Reti: 0

Nagatomo – 4,5: Completamente involuto rispetto al primo anno in nerazzurro. Il piccolo samurai, pur giocando molto poco, è riuscito a dare le mazzate decisive alla stagione interista. Mai sul pezzo, sempre confuso, alienato, fuori dalla partita. Continuamente puntato dagli avversari, consci delle sue difficoltà, non ha mai regalato una prestazione lontanamente sufficiente, commettendo a ripetizione errori banali, quasi dilettanteschi. Pericolo costante per le coronarie dei tifosi e dei propri compagni. HARAKIRI.

Presenze:20 (1379 min), Reti: 0

Sainsbury – s.v: Arrivato a gennaio puramente per marketing, viene impiegato gli ultimi 20 minuti dell’ultima giornata come “contentino”. METEORA.

Presenze: 1 (19 min), Reti: 0

Yao – s.v: Il giovanissimo difensore ivoriano non viene mai impiegato durante la stagione, nonostante sia stato aggregato alla prima squadra. PROMESSA.

Presenze: 0, Reti: 0

Miangue – 6: Il giovane terzino belga ha giocato poco e trovato spazio solo con de Boer che credeva molto in lui. Tuttavia ha lasciato una buona impressione, senza mai strafare ma giocando sempre dignitosamente, specie se confrontato coi disastrosi compagni più blasonati. DA RIVEDERE.

Presenze: 5 (303 min), Reti: 0

D’Ambrosio – 6,5: Salvate il soldato d’Ambro. Danilone è l’unico che, pur con evidenti limiti tecnici, non si è mai tirato indietro ed ha sempre dato tutto. Non il Maicon dei tempi d’oro certo, ma è un buon terzino, merce rara oggi, ed è cresciuto molto nell’ultima stagione, tanto da meritarsi la convocazione in nazionale. Unico a meritarsi pienamente la sufficienza, la prova che a fare la differenza può essere anche l’impegno, non solo il talento. ESEMPIO.

Presenze: 39 (3366), Reti: 3

This post was last modified on 9 Giugno 2017 - 13:53

Share
Published by
redazione