Questa mattina abbiamo riportato le parole di Luciano Spalletti che ha rilasciato alla Gazzetta dello Sport,queste invece sono le nuove dichiarazioni rilasciate a Italo Cucci giornalista del giornale ‘Il Giorno‘.
SENZA PELI SULLA LINGUA SULLA NUOVA INTER
Il mister si racconta all’intervista: “Sarò una persona trasparente dirò sempre la verità.Perchè la situazione dell’Inter, i suoi uomini, tutto il mondo nerazzurro chiede verità,come giusto che sia.E questa sarà la base solida per relazionarci col presente e il futuro.Può succedere che un anno va tutto male, anche due,ma così è troppo. Bisogna cambiare, trovare una continuità,un’identità. Stefano Pioli sembrava esserci davvero riuscito. Poi tutto è tornato come prima,purtroppo. Sì, dovrò parlare tanto, ma prima a loro, ai calciatori, a una rosa di qualità che può ridare all’Inter – certo rispettando i limiti concessi dalla UEFA– il ruolo che merita in Italia, in Europa, nel mondo. Vi garantisco che non parlo da allenatore nerazzurro ma da viaggiatore nel mondo del calcio dove il nome dell’Inter è un qualcosa di enorme…”.
LA CINA,IL FUTURO,IL PRESENTE
Ma da qualche parte dovrà cominciare, da fuori si sarà fatto un’idea…
Famiglia: giorni fa Marotta mi diceva che il problema dell’Inter,
come del Milan, è anche non avere più alle spalle una famiglia, come la sua, gli Agnelli…
“Guardi,Sono stato in Cina, ho conosciuto la nuova proprietà, una realtà pazzesca,davvero bella,ho conosciuto anche la Famiglia, so di avere a che fare con gente vincente e potente, che vuole far crescere il calcio in Italia e anche in Cina, con investimenti importanti…”.
E se le andasse tanto bene a Milano da essere chiamato a ripetersi in Cina?
“Non mi mancano esperienze all’estero, a San Pietroburgo sono ancora di casa, ma hanno già chiamato Capello, gran sollecitatore di uomini… Voglio stare a Milano… E a proposito di famiglia-Inter, mi faccia dire che ho avuto un incontro bellissimo con l’ex Patron Moratti, a Roma, quando ero allenatore della Roma, e ho sentito il
fascino di un uomo e di una famiglia che ama i colori nerazzurri in un modo assoluto.Ora però Bisogna mettersi a lavorare per recuperare quei giorni, quei risultati. E io voglio riuscirci con un impegno collettivo, non con le espressioni individuali”.
LA SQUADRA DEL PRESENTE E DEL FUTURO
Quando dice che ha una grande rosa fa pensare – e temere i tifosi – che quello dell’Inter sarà un mercato… basso…
“Ho già detto che cercheremo due difensori di qualità, ma potremo fare di più se riusciremo anche a fare qualche cessioni che è forse la prima cosa da fare. Poi potrò decidere meglio che fare quando andrò oltre il 4-3-2-1 , oltre i numeri, e arriverò agli uomini che è la cosa più fondamentale da fare, e ognuno di loro mi farà capire se ci sta volentieri, se invece di accontentarsi del mio racconto mi faranno il loro, perché loro sanno cos’è successo in questi anni e dobbiamo dircelo. Poi farò come sempre: a modo mio, sono pronto”.
Quel citare i numeri mi fa venire in mente Gasperini che fu vittima di un dibattito sul giocare a tre o a quattro, follie da pazza Inter…
“Potrei applicare tanti modulo tipo quello di Sousa, e scegliere di giocare a 3 e mezzo o quattro e mezzo… Paulo è bravo, imposta la difesa a tre in costruzione e si difende a quattro quand’è attaccato…”.
Restando a Firenze, Pesaola spiegava che lui gli uomini li schierava in campo in ordine, ma poi si muovevano…
“Beh, io mi prendo la responsabilità di rispettare la fantasia ma soprattutto anche di mettere ordine.I giocatori, quando ne hai tanti e di valore, devono entrare in sintonia con il loro allenatore,altrimenti non va bene…”.
Mi fa venire in mente il turnover, che io odio. Ho visto l’Under 21 dominata dalla Cekia anche per avere cambiato quattro elementi già provati con la vittoria.
“Ripeto: dipende dal rapporto umano che si crea con i giocatori. Intanto devo cercare di creare uno zoccolo duro, poi lo spogliatoio, il parlarsi, gli allenamenti creano una situazione ancora più precisa… in ogni caso io non comincerò mai dicendo ‘per me siete tutti uguali’, anzi, dirò ‘per me siete tutti diversi’… Ma soprattutto se trovi quelli che fanno sempre le riserve non puoi fargli vedere sempre lo stesso film ogni anno. Ci si parla, ci si conosce, ci si capisce… bisogna ricominciare dalla voglia, dalla passione,dall’aggressività… Sappiamo che la scena sarà dominata da Juve, Roma, Napoli, dobbiamo ritornare sulla scena da protagonisti,perché noi siamo l’Inter”.
Chiudo con Walter Sabatini: come lavorate? Lei propone e lui dispone?
“Guardi, se io fossi un presidente costringerei il direttore sportivo e l’allenatore a vivere nella stessa casa, a parlarsi sempre,continuamente
. Per dare nomi alle ipotesi, per battersi insieme e vincere. Come dicevo in Russia: vincere è bello”.
Fonte foto copertina : inter.it