GdS – Ecco perché l’Inter ha il fardello del FPF e il Milan no… per ora

Inter e Milan vogliono dare filo da torcere alla Juventus nella prossima stagione, tuttavia mentre i rossoneri stanno allestendo una squadra di grande caratura grazie ad investimenti pesanti, i nerazzurri per ora sono rimasti quasi immobili sul mercato in entrata, scatenando le ire dei tifosi, frustrati dall’attività frenetica dei cugini. La Gazzetta dello Sport ha provato ad analizzare il perché di questa differenza abissale emersa fino ad ora nel mercato delle due milanesi.

LA SPONDA ROSSONERA SPENDE, QUELLA NERAZZURRA PIANGE

L’Inter sta attraversando una situazione delicata. La società nerazzurra sta attraversando un lento processo di ricostruzione dopo anni di magra, cercando di dar vita ad un progetto apprezzabile entro tempi non eccessivamente lunghi. Tuttavia i tifosi, nonostante le premesse di un mercato estivo faraonico, stanno passando un periodo davvero duro da digerire. I cugini rossoneri infatti spendono vagonate di milioni di mercato, mentre Suning per ora sta praticamente a guardare mentre i nemici di sempre si rafforzano su larga scala. Come mai?

Innanzitutto bisogna chiarire un punto: il Milan non ha più soldi dell’Inter. Mettetevi il cuore in pace, Suning può spendere molto e probabilmente da qui al 31 di agosto lo farà, ma con dei limiti, almeno per ora. Semplicemente i due club hanno scelto due linee differenti, condizionate anche dalla questione bilancio.

SUNING FARÀ QUELLO CHE DEVE PER IL BENE DELL’INTER, I COLPI CI SARANNO

Il Milan sta saggiamente sfruttando a proprio favore il momento. I rossoneri infatti, non avendo partecipato alle coppe europee negli ultimi anni, non sono ancora obbligati a seguire le rigide regole del Fair Play Finanziario imposte dall’Uefa e possono spendere sostanzialmente tutto ciò che hanno a disposizione.

L’Inter invece era e resta ancora nel mirino del FPF. I cinesi stanno pagando colpe non loro, dovendo coprire delle voragini patrimoniali causate dalle gestioni precedenti. Inoltre va considerato che nel primo anno di dirigenza Suning, i nerazzurri hanno comunque speso sul mercato più di 140 milioni, non proprio spiccioli.

Gli acquisti ci saranno, ma dopo i flop di Joao Mario e Gabigol, la reticenza a investimenti pesanti fin da subito è comprensibile. Si cercherà quindi di essere più attenti, si opererà con oculatezza e calma, perché, se si smette un secondo di versare fiumi di lacrime e si riflette un secondo, il tempo per fare mercato c’è.

IL MILAN CERCA LA STAGIONE DEL “O LA VA O LA SPACCA”, L’INTER LOTTA CON L’UEFA

Quindi il Milan sta facendo i fuochi d’artificio finché può, puntando in un’annata da “o la va o la spacca” prima che Elliott venga a battere cassa fra 16 mesi, mentre l’Inter dovrà pensare anche alle prossime stagioni quando, sconfitto finalmente il fantasma del pareggio di bilancio, potrà ancora tornare a spendere con decisione.

Comunque non temete: i 4 acquisti per Spalletti arriveranno. Non ha senso fasciarsi la testa e piangere a luglio. Le somme su chi ha speso meglio si faranno poi a fine stagione. Il calcio d’agosto lascia il tempo che trova, di mercati faraonici che hanno portato al fallimento è pieno il mondo, le prime gestioni morattiane ne sono un esempio lampante. La differenza la potranno fare impegno e lavoro, ciò che veramente è mancato alle ultime rose nerazzurre. Perché a parole tutti sono campioni del mondo a agosto, poi però il campo è un’altra cosa.

 

Fonte immagine in evidenza: Screen  YouTube

 

 

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