Il centrocampista portoghese Joao Mario ha rilasciato in esclusiva un’intervista alla Gazzetta dello Sport. Ecco le sue parole.
Il campione d’Europa parla subito del cambio di numero. Dal 6 della stagione scorsa alla numero 10 di quest’anno: “La 10 mi responsabilizza, è una maglia speciale,soprattutto in questo club. Poi è chiaro che quello che faccio in campo non è determinato dal numero”.
Si è poi parlato della condizione atletica del giocatore. Nel corso di questa ICC l’ex Sporting è apparso molto in forma. Il giocatore ha dichiarato: “Non sono ancora al 100%, ho soltanto iniziato bene. Posso dare e fare molto di più. Ho dovuto saltare la Confederations per un problema al polpaccio. Mi è spiaciuto, ma
col senno di poi quei giorni di riposo mi hanno fatto un gran bene”.
L’intervistatore sottolinea poi come in questa tourneé asiatica Joao Mario sia stato utilizzato “alla Nainggolan” da parte di Spalleti. Al riguardo il centrocampista ha detto: “Per me lui e Hamsik sono due
punti di riferimento: aiutano la squadra, creano e segnano. E io sotto porta devo migliorare, anche ieri potevo fare gol ma non ci sono riuscito. Con Spalletti spero di fare quel salto di qualità per arrivare al loro livello. Visto come ha fatto crescere tanti centrocampisti, ho molta fiducia. Certo, Radja e Marek giocano in Italia da tanto tempo”.
L’esperienza dell’anno scorso sarà d’aiuto per l’Inter di quest’anno. Almeno è questo il pensiero del centrocampista portoghese. Ecco cosa dice al riguardo: “La A è un campionato molto difficile e tattico. E poi sono arrivato in un anno difficile, non abbiamo fatto una buona preparazione, abbiamo cambiato tre allenatori. Quando si inizia male poi è durissima invertire la rotta. Pioli è un bravo tecnico, ma anche facendo dieci vittorie di fila non riuscivamo a
recuperare punti rispetto alle prime tre, vedevamo l’obiettivo
Champions comunque lontanissimo e questo in qualche modo ci ha condizionato. Quella partenza ci ha spezzato le gambe”.
Mario elogia il tecnico toscano: “Credo che un club come l’Inter avesse bisogno di un allenatore così completo che lavora sulla testa ma anche tantissimo sul campo. Il mister non poteva arrivare sorridendo in una squadra reduce da una stagione simile.
Quindi è giusto che sia severo con noi e pretenda tanto.
Sull’obiettivo quarto posto il nerazzurro è chiaro: “Abbiamo chiaro
l’obiettivo, ma strada facendo mi piace pensare che potremo salire
più in alto”.
Spalletti: “Torneo massacrante, ma organizzato benissimo. Perisic e Jovetic? Vi dico che…”
This post was last modified on 30 Luglio 2017 - 11:49