E ora la rivoluzione è servita. Con Cancelo, infatti, che si va ad aggiungere a Skriniar e a Dalbert, la difesa dell’Inter si avvia alla nuova stagione con 3 volti nuovi su 4. Di fatto, rispetto alla scorsa stagione si è salvato soltanto Miranda. A scriverlo è Il Corriere dello Sport.
Ebbene, dietro questa evoluzione evidentemente c’è una scelta precisa. Proprio la difesa “ballerina” dello scorso anno, insomma, è stata tra le principali ragioni di quel fallimentare settimo posto in campionato e del mancato passaggio alla seconda fase di Europa League. Del resto, per costruire una squadra di alto livello, occorrono fondamenta solida, garantite solo da una retroguardia all’altezza e dal rendimento costante. Nella scorsa stagione, in casa nerazzurra, non si è visto nulla di tutto questo. Murillo ha confermato tutte le lacune esibite nel suo primo anno interista, finendo per condizionare in negativo pure Miranda, che comunque ci ha messo anche parecchio di suo.
Per la verità anche nell’estate 2015, l’Inter aveva tentato una svolta simile. Dentro proprio Miranda e Murillo come centrali, oltre a Telles sulla sinistra e Santon sulla destra, arrivato da soli 6 mesi. Sembrava l’incastro giusto, invece i problemi sono riapparsi. Significa che se i primi segnali di Skriniar, ad esempio, sono stati eccellenti, addirittura superiori alle aspettative, dovranno poi essere confermati nelle gare ufficiali. Sicurezza, personalità e tempismo esibiti in queste settimane dallo slovacco non dovranno mai mancare. E, in parallelo, lo stesso Miranda dovrà tornare a livelli di eccellenza, confermando con le prestazioni sul campo i galloni di leader del reparto. Come sottolineato, gli indizi ad oggi sono decisamente confortanti, con i soli 3 gol incassati nelle ultime 6 amichevoli, tra cui lo “spettacolare” autogol di Kondogbia. In più, c’è il fatto che Handanovic, a differenza di due anni fa, non si è ritrovato a dover fare gli straordinari. Ha dovuto mettere qualche pezza, ma nelle poche occasioni in cui i vari avversari si sono resi pericolosi.
Spalletti ha già saputo costruire meccanismi di copertura, responsabilizzando la linea mediana, ma anche gli attaccanti. Ora, però, il lavoro del tecnico si dovrà vedere nell’adattamento e nell’integrazione di Dalbert e Cancelo nel calcio italiano. Soprattutto per quest’ultimo, servirà un vero ripasso dei fondamentali difensivi. Ma le potenzialità ci sono e la rivoluzione era comunque obbligata.
Fonte foto: screen partita
This post was last modified on 19 Agosto 2017 - 10:24