Il barese è sicuro: “Rimarrò comunque nel mondo del calcio e potrei fare il direttore sportivo”. Lo Show che mancava da tempo. Cassano torna a parlare e lo fa alla grande per la Gazzetta dello Sport.
Chi le è stato vicino del mondo del calcio in questo mese? “Ne cito soltanto tre. Allegri, Ausilio e Palmieri. Ed ho anche ricevuto una chiamata inaspettata quanto speciale: quella di Urbano Cairo. Mi ha detto: “Ti stimo come persona e come calciatore”. Se un presidente come Cairo mi chiama solo per dirmi questo significa che in questi anni qualcosa di buono l’ho fatta, sia in campo che fuori”.
Domani c’è la sua partita: Roma-Inter. “Tiferò Inter e credo vincerà. In panchina l’Inter quest’anno ha un genio: Spalletti. Lui può battere la Juventus che è sempre la più forte. In nerazzurro ho giocato solo un anno ma sono rimasto interista dentro. Icardi o Dzeko? Dzeko gioca a calcio e segna, Icardi lavora poco per la squadra. Schick? E’ più forte di Dybala e per le sue caratteristiche gli consiglio di andare all’Inter”.
Chi vincerà il campionato? “Dico Inter davanti a Juventus e Napoli. L’Inter ha fatto un mercato intelligente e non aveva bisogno di Sabatini. Skriniar è un fenomeno, mi bastarono pochi allenamenti alla Samp per capirlo. Lui, Borja Valero e Vecino sono colpi eccezionali di Ausilio”.
La Juve senza Bonucci è più debole? “Bonucci è diventato forte grazie a Barzagli e Chiellini. Piuttosto è grave la partenza di Dani Alves. Ha detto che lo spogliatoio Juve era triste, evidentemente avevo ragione… bisogna essere soldatini li”.
Milan e Napoli? “Montella è bravo e il Milan ha speso tanto ma San Siro non è per tutti. Il Napoli gioca sempre con gli stessi 11 e ha un solo modulo: troppo ripetitivo, è anche la sua debolezza”.
Chi sono i 3 top player della A? “Il più forte in assoluto, Higuain. Poi gli altri. Sul podio metto Insigne e Dzeko”.
E’ d’accordo con certe valutazioni di mercato? “Neymar vale i 220 spesi dal Psg. Se Belotti vale 100 milioni allora Suarez ne vale 500. Pure Dybala ne vale 100? Per me non può giocare in una squadra come il Real e il Barca”.
Il 2 settembre c’è Spagna-Italia per le qualificazioni Mondiali. “Spero di sbagliare ma sarà durissima”.
Per il futuro l’Italia è ben rappresentata dalla generazione di Bernardeschi e Berardi? “No. Nel 2003 quando arrivai in azzurro gli attaccanti erano: Cassano, Totti,
Del Piero, Vieri e Inzaghi. C’è una bella differenza credo”.
Foto fonte copertina: screen youtube
This post was last modified on 25 Agosto 2017 - 10:12