Dopo i successi contro Roma e Fiorentina, emerge un protagonista, nonostante l’assenza dal tabellino, di questo avvio di stagione: Joao Mario, fondamentale nel progresso tattico dell’Inter.
Difficile, infatti, trovare un solo nome rappresentativo di questa rinascita nerazzurra. Potrebbe esserlo, dal punto di vista realizzativo, Mauro Icardi, con i suoi 4 gol. Dal punto di vista tattico, però, c’è un altro protagonista: è Joao Mario. Il portoghese, in questi 180 minuti, non è mai partito titolare, ma è sempre subentrato a Borja Valero, di cui prende naturalmente il posto nel 4-2-3-1 di Spalletti. Se con la Fiorentina la partita era già indirizzata, con la Roma potrebbe essere stata la svolta. Al suo ingresso, l’Inter ha rimontato la partita, vincendo 3-1 quando il primo tempo, e i primi 67 minuti, dicevano 1-0 per gli uomini di Di Francesco. Certamente non è un caso: l’arretramento di Borja Valero ha contribuito ad aumentare la qualità al centrocampo. Il tutto senza togliere il classico inserimento del centrocampista, con Vecino e il numero 19 a fare da incursori.
A questo punto, potrebbe essere proprio questo elemento la svolta tattica di Luciano Spalletti. Nel 4-2-3-1, precedentemente, il portoghese era fuori dall’undici titolare. La trequarti era affidata a Borja Valero, con Gagliardini o Brozovic interni insieme a Vecino. A questo punto, però, fare a meno dell’ex Sporting sembra davvero impossibile. A farne le spese potrebbero essere il croato e l’ex Atalanta. Probabile il definitivo arretramento di Borja Valero come mediano a fianco dell’uruguaiano, inamovibile dopo il 3-1 dell’Olimpico. Joao Mario, infatti, ha abbinato tecnica e fisicità, reggendo l’urto con Strootman e Nainggolan. Di certo non due qualunque. Trovando il giusto assetto a centrocampo, e sistemata la difesa con l’arrivo dei terzini (e magari di Mustafi), l’Inter può definirsi completa. E pronta alla rinascita e al grande salto.
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This post was last modified on 27 Agosto 2017 - 19:36