Sacchi: “La sconfitta degli azzurri è figlia dei troppi stranieri, come nell’Inter”

Sacchi, si sa, con gli anni non ha sempre rilasciato delle dichiarazioni molto azzeccate. Aver vinto agli inizi degli anni novanta con il Milan degli olandesi sembra avere instillato in lui un senso latente di onniscenza. Ennesima riprova di ciò, le recenti dichiarazioni riguardo la cocente sconfitta subita dalla nazionale italiana in Spagna.

POCHI ITALIANI NELLE BIG COME L’INTER, ECCO IL PROBLEMA

Sacchi, all’indomani del naufragio della nazionale azzurra al Bernabeu, ha offerto la propria analisi sul momento storico del movimento calcistico nostrano ai microfoni della Domenica Sportiva: “Il c.t. azzurro non ha eccessive colpe. Ventura è stato anche sfortunato, è capitato in un periodo storico infelice per il nostro calcio. Non ha più a disposizione un blocco di giocatori perché l’Italia è piena di stranieri, squadre importanti come l’Inter sono piene di stranieri”.

“NONOSTANTE TUTTO APPREZZO VENTURA, HA AVUTO CORAGGIO”

Ventura ha fatto le scelte che riteneva giuste. Lui vive coi giocatori, li ha visti e rivisti, avrà sbagliato ma ha avuto coraggio. La Juventus ha giocato poco tempo contro una squadra spagnola e ha giocato con tre stopper e tanti giocatori offensivi. Li abbiamo battuti poche volte, giocano un calcio straordinario. Questa è una squadra vera, è una squadra organizzata. Non so come lui abbia preparato in questo poco tempo la gara, ma mi è piaciuto il coraggio, il tentativo di cercare di vincere e non di stare racchiusi in area sperando nel contropiede”.

UNA OPINIONE CHE PARE FAZIOSA, O QUANTO MENO CURIOSA

Certo Arrigo in Italia ha ancora molto credito, tuttavia è curioso come obiettivo unico delle sue stoccate sia stata l’Inter, quando Roma e Napoli contano una presenza di italiani in rosa anche minore. Soprattutto è strano questo  astio nei confronti degli stranieri, dato che i suoi successi sono arrivati grazie al formidabile trio olandese. Basterebbe guardare nome e numero dei convocati dell’ultima tornata, o anche solo delle rose delle varie squadre.

Così come è curioso che in Italia, dopo una sconfitta senza appello, una delle peggiori della storia della nazionale, si cerchino ancora appigli per arrampicarsi sugli specchi. Se si vuole cercare un male al calcio italiano, si dovrebbe cercare proprio nel dilagante culto della sconfitta che alberga in diversi opinionisti.

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