Inter che, pur soffrendo lievemente più del previsto, è riuscita a continuare la propria marcia, battendo la Spal. Protagonisti, nonostante una prestazione tutto sommato opaca, i soliti Icardi e Perisic, i veri top player nerazzurri.
Perisic continua a essere decisivo, anche quando, come oggi, non appare al top della condizione. Il croato, fresco di rinnovo fino al 2022, è stato adeguatamente ingabbiato dai difensori ferraresi, complice la timidezza in fase offensiva di Dalbert. La sua prestazione è stata opaca, la sua corsa meno dirompente del solito.
Nonostante questo, nel momento del bisogno, quando l’Inter necessitava del goal della sicurezza per scacciare i fantasmi del pareggio spallino, Ivan ha cavato dal suo cilindro un goal da cineteca, una perla di valore assoluto.
L’esterno nerazzurro si sta dimostrando veramente l’arma in più dell’organico, l’asso capace, forse anche più di Icardi, di accendere la luce e cambiare le sorti delle partite e, forse, addirittura della stagione interista. Spalletti in questo aveva ragione: Perisic non si tocca, deve essere la pietra angolare su cui costruire il progetto interista, insieme a Maurito, l’altro campione della rosa.
Icardi è un problema, non rientra, non gioca per la squadra. Si certo, come no. Icardi non è ancora l’uomo dei sogni, perlomeno, non quelli nerazzurri, questo è vero. Tuttavia, checché ne dicano i suoi detrattori, è un giocatore straordinario, unico nel fare ciò per cui viene pagato: segnare. Perché Maurito aiuterà poco in fase di contenimento si, ma è nato per fare goal, per far esultare i propri tifosi. Inzaghi era noto per fare il terzino? Lewandoski rientra sempre nella propria trequarti? Certo che no.
Tuttavia intorno al capitano nerazzurro si agitano sempre nubi di tempesta, nembi gonfiati dall’invidia e dalla stupidità. Ci siamo innamorati troppo dell’Eto’o terzino, del Mandzukic guerriero, e abbiamo dimenticato quale sia il vero lavoro di un numero 9: buttarla dentro.
Il goal è il sale del calcio, e se Icardi è uno a cui piace salare spesso la zuppa avversaria, ben venga. Non ha senso criticare qualcuno con i suoi numeri: in sole 4 stagioni in nerazzurro (5 con quella in corso), l’argentino è già entrato nella top 10 assoluta dei marcatori dell’Inter nella massima serie.
Un traguardo impressionante, specie per un ragazzo di soli 24 anni e con ampissimi margini di miglioramento. 76 reti in 128 presenze, una media mostruosa non da semplice bomber, ma da campione vero. Un attaccante che nasce una volta ogni decade.
Perciò per una volta, facciamo i seri e smettiamola di tirarci la zappa sui piedi: Icardi rientrerà poco, non commetterà falli tattici e non farà salvataggi sulla linea. Ma è un professionista esemplare, un attaccante di caratura mondiale, ed è l’uomo che vi ha fatto urlare più spesso di gioia negli ultimi 5 anni. Qualcosa vorrà pur dire.
Inter che quindi ha due solide certezze, in mezzo ad un mare di riconferme da dare. Perisic e Icardi sono due top player, tra i più forti giocatori della Serie A. Calciatori che farebbero faville anche a livello internazionale, senza dubbio. Spalletti li sta motivando e sfruttando al massimo, riuscendo per ora anche a limitarne la discontinuità, unico loro vero limite, soprattutto per il croato.
L’argentino si avvia verso l’ennesima stagione di record infranti a suon di goal, mentre Perisic si sta affermando sempre di più come colonna portante e non più come semplice mina vagante, come re ad ex equo e non più come semplice spalla.
Bisognerà rimanere con i piedi ben saldi a terra per non commettere gli errori delle ultime stagioni, ma certo è che la strada è quella giusta: il triumvirato delle meraviglie, Spalletti, Perisic e Icardi è deciso a continuare a dare spettacolo.
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This post was last modified on 10 Settembre 2017 - 17:01