Ci sono delle prime volte che non si dimenticano mai. Il primo bacio, il primo aumento di stipendio e…la prima partita in Serie B. A Milano per questa statistica possiamo affidarci al tifo rossonero, quando il 14 settembre 1980 Milan e Bari si incontrarono per la prima giornata del campionato cadetto 1980/81.
La stagione 1979/80 fu tormentata e piena di colpi di scena. Che fosse un campionato particolare lo si intuì alla prima giornata, con appena 6 reti fatte e sette pareggi su otto gare.
Al termine della ventiquattresima giornata, scoppiò il caos: vennero arrestati 12 tra tesserati e dirigenti di squadre della Serie A, tra cui i laziali Manfredonia e Giordano, il portiere milanista Albertosi e il presidente rossonero Colombo, ed emessi dei mandati di comparizione verso altri giocatori, tra cui il perugino ed Eroe Mundial ’82 Paolo Rossi e il napoletano Savoldi.
L’Italia scoprì un vasto giro di scommesse clandestine legato al mondo del calcio, denunciato da due commercianti romani e ribattezzato Totonero: il processo sportivo che ne seguì si concentrò in particolare su Milan e Lazio che, al termine del campionato, furono retrocesse d’ufficio in Serie B.
Il Milan così ripartì dal campionato cadetto, affrontando il Bari in una rosa che già comprendeva Mauro Tassotti e Franco Baresi, mentre la retrocessione dell’anno prima chiuse la carriera di Fabio Capello (ironia della sorte andò via anche dalla Juve, Serie B 2006).
Quel campionato per il Milan fu comunque glorioso, vinto con 50 punti in classifica e appena 6 sconfitte (Taranto 3-0, Sampdoria 0-1, Palermo 3-1 con tripletta di Egidio Calloni, Foggia 1-0, Pisa 0-1 e Pescara 1-0).
Il paradiso però durò appena un anno. Come amò ripetere Peppino Prisco, nel 79/80 il Milan andò in Serie B pagando, per tornarci poi, gratis, nel 1981/82 grazie al terzultimo posto in Serie A, condannato dai pareggi di Cagliari e Genoa all’ultimo giro di lancette del campionato.
This post was last modified on 14 Settembre 2017 - 12:05