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Inter che pare avere ritrovato i vecchi problemi di gioco. Il centrocampo, nonostante i nuovi innesti e la cura Spalletti, continua a latitare e a mancare di idee.
Inter che continua, da anni, a vivere parentesi di luce e buio. Tuttavia il centrocampo continua a latitare, ad essere il tallone d’Achille nerazzurro. Sabatini ha cercato di ovviare a questo problema, pescando dalla mediana della Fiorentina i due punti forti, Borja Valero e Vecino. Tuttavia la squadra di Spalletti, soprattutto nelle ultime due giornate, sta riscontrando i soliti problemi.
Valero sente il peso degli anni e dei chilometri e non riesce a sostenere impegni ravvicinati. Anzi a dirla tutta fatica molto a sostenere anche solo novanta minuti, ed è sempre stato sostituito a gara in corso. Allo scollinare del 60 esimo minuto solitamente scompare totalmente dalla gara. Vecino dal canto suo è un buon operaio del pallone, ma nulla di più. Certamente non può essere l’arma dell’Inter, non può portare a fare il salto di qualità, specie se avrà dei blackout come quelli di ieri a Bologna.
Gagliardini è ancora l’ombra del prodigio che aveva stupito tutti lo scorso anno, anche se la speranza è che sia un diesel che deve solamente carburare come si deve. Brozovic e Joao Mario rimangono sempre due incognite di difficile collocazione. Non sono mediani, non sono centrali puri, non sono esterni e nemmeno trequartisti. Soprattutto il portoghese sembra un corpo estraneo, un giocatore che non si possa inserire in nessun meccanismo di squadra, specie data la sua apparente fragilità psicologica.
Pochi centrocampisti quindi e nessun fenomeno a disposizione, nessuno che possa far svoltare la rosa. Spalletti dovrà lavorare duramente per sfruttare quel poco materiale che ha, anche se la speranza è che nella prossima finestra di mercato si intervenga in questo reparto, quello che ha maggior bisogno di innesti di qualità.
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This post was last modified on 20 Settembre 2017 - 18:07