Le ultime due uscite contro Crotone e Bologna hanno evidenziato come in mezzo manchi, a differenza degli altri anni, qualcuno che dia uno strappo nei momenti delicati della partita.
Quando la partita non si mette nel binario giusto, ecco riemergere i vecchi problemi dell’Inter. A Bologna siamo stati attaccati e pressati per tutto il primo tempo e abbiamo sofferto maledettamente. Borja Valero e Vecino, piedi buoni ma poca “garra”, sono andati in difficoltà e da qui sono nati i problemi nell’impostazione dell’Inter. Gli scorsi anni, paradossalmente, di incontristi e “guerrieri” ne abbiamo avuti fin troppi: da Medel a Felipe Melo, dallo stesso Kondogbia a M’Vila. Mancava un regista, qualcuno che impostasse la manovra. Con Spalletti può farlo Borja Valero, ma anche Gagliardini, ma nessuno al loro fianco riesce a lasciarli manovrare tranquillamente. Il solo Brozovic, spesso avulso dalla manovra e parecchio incostante, sembra avere la chiave per risolvere entrambi i problemi dell’Inter (può fare sia l’incontrista o giocare da trequartista), ma affidarsi a lui, a pieno regime, è da folli.
Joao Mario, con la partita di martedì, si è giocato forse le ultime chances di ricoprire il ruolo dietro Icardi. Troppo compassato, non ha mai il cambio di passo e la velocità di giocata che serve in quella posizione. C’è curiosità nel provarlo da esterno, al posto di un Candreva sottotono, nelle prossime partite contro Genoa e Benevento. Se anche questo esperimento dovesse fallire, per il portoghese sarebbe la fine: o Spalletti cambia modulo (Joao Mario preferisce giocare da mezz’ala nel 4-3-2-1) o per il 10 nerazzurro non c’è futuro nell’Inter che verrà. Le proposte in estate non sono mancate, chissà se Ausilio e Sabatini non penseranno di cederlo prima che il suo cartellino si svaluti troppo. Stay tuned.
This post was last modified on 21 Settembre 2017 - 10:24