Che ci fosse un pizzico di follia nel dna dell’Inter, questo ormai è un dato di fatto. Ancora nessun assaggio di pazzia – per fortuna di Spalletti – quest’anno, ma la storia nerazzurra parla chiaro. E da oggi, anche i giovani hanno contratto questo virus. Nel match di Youth League contro la Dinamo Kiev, la squadra di Vecchi ha imposto il suo gioco dai primi istanti di partita, sfiorando il gol dopo pochi secondi. Dopo dieci minuti di dominio, il black out difensivo ha spalancato le porte a Tsitaishvili per il gol del vantaggio, inaspettato ed insperato, degli ucraini.
IN PRIMAVERA NON C’E’ LIMITE ALLA PAZZIA
La formazione di Stefano Vecchi incassa il colpo e ricomincia a macinare gioco ed occasioni. Ma al minuto 68 il copione è lo stesso: palla a Shaparenko e gol del 2-0. In quel preciso istante suona la sveglia per i nerazzurri, che accorciano le distanze con Pinamonti dal dischetto e addirittura, sulle ali dell’adrenalina, pareggiano i conti in due minuti con Odgaard. Nell’ultima parte di gara le azioni arrivano da una parte e dall’altra, segno che avere novanta minuti di equilibrio non è possibile. Al fischio finale ecco il verdetto: anche la Primavera, come i grandi, soffre di pazzia.
LA PRIMAVERA COME I “GRANDI” ALL’OLIMPICO
L’unico assaggio di follia che Luciano Spalletti ha toccato con mano quest’anno coincide con il suo ritorno all’Olimpico. Perchè nel match contro la Roma, l’Inter ha cambiato il passo e voltato pagina solo dopo lo svantaggio e all’ennesimo palo colpito dagli avversari, affidandosi poi alle sue punte di diamante – Odgaard come Icardi – e portando a casa il risultato tra mille rischi. Oggi i Primavera contro la Dinamo hanno dimostrato di essere ancora più folli, dominando la gara ma di fatto regalando due reti. A dimostrazione che il carattere da “Pazza Inter” non è affatto generazionale, ma è una questione di colori. E’ qualcosa di insito nel nerazzurro: per la gioia dei tifosi ma non delle loro coronarie.
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