Per la serie “Forse non tutti sanno che…”, il Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa era un grande appassionato di calcio. Sarebbe anche potuto diventare un giocatore. In un’intervista Moratti ricorda un grande uomo e, a sua detta, “un grande interista”.
INTERVISTA MORATTI SU DALLA CHIESA: “SEMPRE IN TRIBUNA”
Queste le parole di Massimo Moratti. “Era sempre allo stadio, due file dietro di noi, in tribuna. Io ero con Gianmarco e papà, lui con Nando e, a volte, con Rita. Era un vero interista, lo si capiva al volo. Quando segnavamo, rimaneva serio ed in silenzio in attesa del raddoppio, o del fischio finale, per essere sicuro del successo. Ma era sempre composto, al massimo stanco a fine partita. Non capisco chi scambia battute o si distrae allo stadio. E’ una festa, ci mancherebbe, ma bisogna porsi nel modo giusto, e la giusta tensione. Dalla Chiesa era così: interpretava in questa maniera le partite a San Siro. E di calcio se ne intendeva. Guardava i singoli ma anche il quadro completo. Un tifoso rigoroso, nonostante le sue enormi responsabilità.
“Non portava mai il lavoro a casa. In questo era uguale a mio padre. Ma anche in generale, si somigliavano tantissimo: giganti, trascinatori, legati alla famiglia. Si incontravano spesso, da mio padre in ufficio o in Via Moscova. Noi milanesi lo abbiamo amato tanto, e pianto di disperazione alla sua morte. Sapere di avere lui dalla nostra parte, negli anni Settanta, contro le Brigate Rosse era rassicurante. Ci dava la certezza che la violenza, le tragedie ed il terrore sarebbero finiti. Non poteva non essere così, con lui a difenderci”.
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