Nelle scorse settimane, e prima del grave infortunio al ginocchio che purtroppo lo costringerà ad un lungo stop, Zinho Vanheusden, giovane difensore dell’Inter e della Nazionale Under 21 belga, ha rilasciato un’interessante intervista ai microfoni della RTBF, l’emittente di Stato belga in lingua francofona, nella quale il ragazzo quelle che sono le sue qualità e le sue ambizioni.
Il pubblico belga non ti conosce. Hai iniziato la tua carriera professionale in Italia con Inter, dove ti stimano e ti apprezzano. Qual è la tua qualità principale? “Non credo che debba essere io a dire se ho qualità o no, è una cosa che devono dire l’allenatore gli altri. Devo lavorare ogni giorno per migliorare perché ci sono ancora molti aspetti dove devo diventare più forte”.Tuttavia, c’è già il senso della posizione e del passaggio. “Cerco sempre di leggere prima le azioni degli attaccanti, di sapere cosa faranno e anticiparli. Il mio allenatore mi ha già detto di non anticipare troppo perché la cosa può ritorcersi contro di me”. Chi è il difensore a cui ti ispiri maggiormente?
“Il mio idolo è Sergio Ramos. In Italia, però, mi chiamano piccolo Bonucci e questo è un grande complimento perché lui e Ramos sono i migliori difensori del mondo”.
Cosa ti aspetti da questa stagione? E cosa c’è davanti a te nel breve e medio termine?
“Non ho un vero e proprio piano di carriera, so solo che devo lavorare duramente ogni giorno per diventare più forte e spero di continuare nella Nazionale Under 21 belga e nell’Inter per fare delle belle cose”.
Quali sono le difficoltà maggiori per un giovane belga in Serie A, all’Inter?
“Ci sono molte difficoltà, ma il club mi aiuta molto. Devo capire quali sono le difficoltà e fare del mio meglio”.
Sappiamo che spesso in Italia, i giovani vengono prestati nelle categorie inferiori per fare esperienza. È possibile che un giovane difensore entri in un grande club?
“È molto difficile entrare in un grande club, non so se qualcuno lo abbia già fatto. Spero di riuscirci, ma per adesso sto solo pensando a crescere e a diventare più forte. E potermi allenare con grandi campioni e un tecnico come Luciano Spalletti mi aiuta molto”.
Bonucci è stato campione d’Italia Primavera con l’Inter ma poi ha dovuto trovare spazio a Bari, prima di diventare il giocatore che è.
“Mi hanno raccontato questa storia: era all’Inter come me e poi è andato via, ora è uno dei migliori difensori del mondo. Ma ogni giocatore è diverso: io sono Zinho e lui è Bonucci, non si possono fare paragoni”.
Su cosa insiste maggiormente Spalletti con te?
“Sulle tattiche, su come mettere il corpo. Non c’è un trucco, devo ancora lavorare su molti aspetti”.
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