Maradona si sa, è il giudice più assiduo del mondo nel giudicare la vita altrui, ma ha la memoria corta nel ricordare le proprie magagne. Fenomeno in campo ma omuncolo fuori, anche nel giorno del suo compleanno non riesce a darsi pace e tenere a freno la lingua, continuando la propria insensata crociata contro il capitano nerazzurro Mauro Icardi.
Maradona probabilmente soffre di qualche strana patologia che gli impedisce di non parlare a sproposito. Il pibe, che ormai pare diventato più di piombo che de oro per la sua pesantezza, non solo fisica, ma anche morale, continua infatti la propria crociata. Maradona infatti continua imperterrito a sparare a zero su Icardi e sulla federazione argentina, che lui può giudicare dall’alto della sua etica inattaccabile e illibata.
L’ex 10 del Napoli, al quotidiano argentino Clarin, ha dichiarato:”Io non parlo della Nazionale. Ho avuto la fortuna di vedere Messi l’altro giorno nel corso della cerimonia di premiazione del The Best, è splendido, lo vedo molto bene, accompagnato da sua moglie incinta. Ma non mi piace chi vende fumo. Non dimentico che quando ero in Croazia a guardare la finale di Coppa Davis mi chiamò Sampaoli per fare un progetto insieme a Siviglia. Una volta chiamato a guidare la Nazionale non si ricorda nemmeno come mi chiamo. E con la gente falsa, mediocre e che si crede più grande di quanto non sia non avrei mai lavorato. Non vado d’accordo con lui, nè con Tapia, che mi ha promesso una cosa e ne sta facendo un’altra”.
“Sono il più argentino di tutti e non ho intenzione di andare contro il mio Paese. Mi hanno minacciato, ma non ho paura. Le convocazioni con l’Ecuador? Hanno chiamato un Icardi infortunato nonostante avessero Higuain, che ha sempre fatto gol. Non si può lasciare fuori dalla lista Aguero e convocare un “Pata de lana” (uno che ruba la moglie a un amico). Quello con la moglie che vuole entrare nel mondo del calcio e diventare sua rappresentante. Quello che gioca a pallone con i figli di Maxi Lopez”.
“Io conosco bene la storia: Wanda ha chiamato Bauza tre volte, ha chiamato Martino quattro volte… Me lo hanno raccontato gli stessi tecnici o i loro assistenti. E non so quante volte Wanda Nara avrà chiamato Sampaoli. E’ tutta una porcheria, anche perché le prime convocazioni di Sampaoli le ha fatte Veron“.
Insomma, il cavaliere senza macchia e senza paura, ha parlato, si è applicato, e come suo solito ha probabilmente sparato boiate. Essere campione vuol dire soprattutto essere un grande uomo. Giudicare gli altri, specie da un pulpito piuttosto basso e malandato, è da bambini. Il campo non è la vita reale e i benefit guadagnati in un gioco non ti rendono Re del mondo. Sarebbe meglio tacere a volte, o magari anche sempre, se si parla solo per il gusto di creare caos. Maradona non è un profeta, la sua parola non è vangelo. Sarebbe bene farglielo notare. Perché più che l’opinione di un esperto, sembra il parere di un uomo frustrato. Perché, come diceva De André, “Si sa che la gente dà buoni consigli sentendosi come Gesù nel tempio, si sa che la gente dà buoni consigli se non può più dare cattivo esempio”.
Intanto, mentre c’è chi ormai parla da una poltrona, Maurito continua a parlare dal campo, facendosi rappresentare dalle proprie giocate.
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