Italia che è a una svolta epocale. Dopo il fallimento totale dell’era Tavecchio – Ventura, culminato con la mancata qualificazione al mondiale per la prima volta dopo 60 anni, saranno molte le valutazioni da fare, specie dopo i numerosi addii di pilastri fino ad ora inamovibili. Il Corriere dello Sport ha provato a analizzare gli scenari possibili.
POCHI VERI TALENTI A CUI ATTINGERE, EDER AI SALUTI?
Italia del calcio che, pronta o no, dovrà per forza di cose voltare pagina e cambiare tutto, anche il proprio modo di pensare. Ci sarà bisogno di una vera e propria rifondazione e non solo a livello dirigenziale e tecnico.
Sono molti infatti quelli che dopo questa “Caporetto” hanno salutato definitivamente i colori azzurri. Dicono addio Buffon, De Rossi e Barzagli, così come Marchisio, falcidiato dagli infortuni che lo hanno di fatto escluso da tempo.
Quasi certamente non rientrerà più Montolivo, a forte rischio anche Parolo e Eder. All’italo brasiliano, ormai 31 enne, difficilmente basteranno gli scampoli di partita con Spalletti per guadagnarsi ancora la convocazione.
Resteranno nel giro, invece, sia Chiellini che Bonucci, nonostante il tempo si sia rivelato inclemente anche con loro. Il numero portiere titolare sarà Donnarumma, mentre in difesa ci sarà probabilmente spazio per Rugani, Romagnoli e Palmieri. A centrocampo occhio a Barella del Cagliari, mentre in attacco potrebbero emergere Verdi e Chiesa.
Tuttavia è evidente che il calcio italiano stia attraversando una pochezza tecnica evidente, originata probabilmente dal numero sempre maggiore di talenti stranieri anche nelle giovanili. L’alternativa più ovvia probabilmente sarà quella di attingere a questi “oriundi” in maniera massiccia a meno che tutto il movimento calcistico italiano non voglia soccombere definitivamente.