L’insostenibile ONNIPOTENZA dell’essere di Maurito Icardi

Icardi, ancora, sempre, unicamente, magnificamente Icardi. Il capitano nerazzurro questa sera si è rivelato decisivo, un giocatore di livello semplicemente mondiale. Un centravanti divino, onnipotente.

IL DENTE AFFILATO DEL BISCIONE NERAZZURRO

Icardi è onnipotente. No, non è un delirio dato dalla adrenalina, dalla carica effimera, non è una affermazione data da un articolo scritto di getto. Si tratta di una semplice constatazione inconfutabile. Il 9 nerazzurro sta vivendo la stagione della totale esplosione, della consacrazione a fenomeno planetario. La sua forza è ormai sotto gli occhi di tutti, la sua prepotenza fisica e caratteriale è ormai senza limiti. Mauro sembra il Buck del richiamo della foresta di Jack London: talmente ricco e pieno di vita da sembrare sul punto di esplodere per riversare la propria linfa su tutto il mondo, come una benedizione.

Perché bisogna esser obiettivi, sia se si è tifosi nerazzurri sia se si è contro: Icardi, al momento, ha un solo centravanti puro al mondo più forte, seppure lievemente, ed è Robert Lewandoski. Di testa, di sinistro, di destro: l’argentino è implacabile in ogni maniera, un cobra letale ma dal siero dolcissimo per i tifosi nerazzurri. La punta affilatissima della lancia spallettiana.

UN DIO PLANATO SUL PIANETA NERAZZURRO

Maurito è uno e trino, a prescindere dalle polemiche, dai mugugni e dalle critiche. Nella dimensione Inter, ha ormai raggiunto un’accezione divina e onnipotente, senza risultare blasfemi. Sotto la guida sapiente del profeta Spalletti, colui che gli ha indicato il cammino, ha aggiunto alla proprie doti di straordinario realizzatore anche quelle di leader, di capitano a tutto tondo che finalmente rientra e supporta la squadra anche in fase di non possesso. Stiamo assistendo, senza girarci troppo attorno, alla storia. A qualcosa che si vede ogni 20/30 anni. Soprattutto visto l’enorme potenziale che può ancora esprimere negli anni a venire.

L’Inter deve si stare con i piedi per terra, ma se deve e può sognare lo deve quasi totalmente ai numeri di questo fenomenale ragazzo, capace di siglare 91, si avete capito bene 91, reti con la maglia nerazzurra. A soli 24 anni. Numeri da fenomeno, da campione assoluto. Numeri da Icardi.

Continuare a sperticarsi in lodi appare quasi noioso, superfluo, banale. Perché un attaccante così unico si commenta da solo, sul campo, a suon di goal. E Icardi parla, parla tanto si, ma a suon di goal, punti e grida di esultanza. Perché il Meazza è la sua cattedrale, il pallone è il suo verbo e gli interisti i suoi discepoli: Lode a te, Maurito, nell’alto dei campi. Prendetene e godetene tutti, fratelli nerazzurri.

 

Fonte immagine in evidenza: Screen Partita

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