Testa alta e voce grossa. L’Inter riparte dal sesto clean sheet stagionale, con un reparto arretrato che dà sempre più spesso segnali positivi. La prestazione contro l’Atalanta è stata più che convincente, sotto tutti i punti di vista difensivi. Ed il recupero di Santon è la ciliegina sulla torta di una linea che si muove in sincronia. Le fasi alterne delle ultime stagioni sono ormai dietro l’angolo, un incubo da non rispolverare. Merito di Luciano Spalletti e merito di una coppia di centrali più affiatata che mai.
Miranda contro i bergamaschi è tornato il lontano parente del brasiliano visto l’anno scorso. Puntuale in chiusura, preciso nell’impostare e sempre al posto giusto nel momento giusto. La gelosia verso i continui dieci e lode di Skriniar gli hanno permesso di estrarre dal cilindro quelle giocate da applausi alle quali ci aveva abituato con Mancini, prima di affondare insieme alla flotta nerazzurra. E a prenderlo per mano sembra essere proprio lo slovacco, ancora insuperabile ed addirittura chirurgico in fase di impostazione. Due torri per la roccaforte di Spalletti.
D’Ambrosio in grande spolvero ieri sera al Meazza. E lo dimostra l’assist di sinistro per il due a zero di Icardi. Il terzino napoletano è risalito in cattedra e lo ha fatto nel migliore dei modi, ricostruendo una coppia di esterni azzurri che non si vedeva da un po’ in casa Inter. Santon, partito a sorpresa, ha tenuto i novanta minuti senza grandi sbavature, supportato dai compagni nei momenti di difficoltà. Il tecnico gli ha ridato fiducia, e lui cercherà in ogni modo di ripagarlo. Ora Spalletti dovrà fare i conti con Dalbert e Cancelo: serve il suo tocco anche qui, per gettare le basi di una difesa da sicurezze, certezze ed applausi.
Fonte foto: screenshot
This post was last modified on 20 Novembre 2017 - 11:58