Cannavaro, ex capitano della nazionale campione del mondo nel 2006, ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni del Corriere della Sera, parlando, fra le altre cose, anche dell’Inter.
BISOGNA TUTELARE I TALENTI ITALIANI, C’È TROPPA ESTEROFILIA IN ITALIA
Cannavaro ha parlato a tutto tondo del mondo calcistico italiano ai microfoni del Corsera, ecco l’intervista integrale:
“L’unica salvezza per il calcio italiano, è che qualcuno ci metta la faccia e decida di fare nuove regole. La svolta può partire solo da questo”.
Dire Italia nel calcio cosa significa nel mondo?
“Abbiamo vinto 4 Mondiali: siamo rispettati, quasi venerati, da tutti. A volte diamo poca importanza a noi stessi e guardiamo sempre gli altri. Ma noi per anni siamo stati un punto di riferimento, la stella più splendente del calcio mondiale”.
C’è troppa esterofilia?
“Sì, sia in campo che fuori”.
Dal 2006 a oggi c’è stata troppa presunzione?
“Vincere ci ha fatto più male che bene. Perché si è smesso di curare i vivai, pensando di poter campare di rendita. L’unico vero modello da cui imparare è quello tedesco, anche se in Europa ora faticano anche loro”.
L’errore da correggere?
“Vanno insegnati i fondamentali della tecnica, della coordinazione, dell’uno contro uno. Invece sento parlare di linea a 4 o di fuorigioco: gli allenatori non devono sfogare la loro repressione sui più giovani. Nella semifinale del Mondiale ho fatto un anticipo da cui è partita un’azione da gol grazie all’insegnamento di uno dei miei primi allenatori. Oggi vedo difensori che fanno rimbalzare la palla o non sanno saltare con un piede… agghiacciante”.
Gli italiani vanno protetti?
“Sì, con le quote. In questo momento bisogna essere egoisti e tutelare lo sviluppo dei nostri giocatori, rischiando anche di fare male nell’immediato. Ben vengano gli stranieri che fanno la differenza, ma a pari qualità dobbiamo preferire l’italiano. Non è razzismo, ma a livello giovanile i nostri ragazzi crescono più tardi di altri, perciò bisogna tutelarli”.
SPALLETTI MI PIACE, ICARDI CON UNA PALLA FA DUE GOAL…
Venerdì c’è Napoli-Juve: occasione unica per Sarri?
“Sì, perché avere la Juve a 7 punti sarebbe un bel vantaggio, difficile da recuperare. Ma non è solo una corsa a due. L’Inter zitta zitta si sta inserendo: non giocare le coppe la aiuta. Come fu per la prima Juve di Conte. Può lottare fino alla fine”.
Da collega cosa prenderebbe da Spalletti?
“Mi piace come trasmette il suo concetto ai giocatori, lo porta avanti negli allenamenti e lo fa in partita”.
Con un Icardi in più.
“Con una palla, fa due gol. È un attaccante di quelli che avevamo noi italiani una volta, è fenomenale, uno dei migliori del mondo”.
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