Uno dei lati positivi dell’Inter finora è stata la difesa: 10 le reti subite, il miglior reparto difensivo insieme a quelli di Roma e Napoli. E c’è un nome dietro questo successo che non è solo di Spalletti Martusciello, infatti, ha contribuito in maniera fondamentale per sistemare una zona delicata del campo in casa nerazzurra.
La storia del calcio, infatti, insegna che non sono solo i grandi giocatori a fare grande una squadra. C’è tutto un lavoro dietro da parte dei tecnici, dei preparatori e dei tattici. E la difesa dell’Inter non fa eccezione. La meno battuta del torneo insieme a quelle di Napoli e Roma. Un successo che non passa solo attraverso un ritrovato Miranda e la sorpresa Skriniar. Dal punto di vista psicologico, ancora una volta, Luciano Spalletti ha fatto molto. Il brasiliano è l’ennesimo recupero dell’allenatore dopo Dzeko alla Roma (29 gol contro gli 8 del primo anno in giallorosso), e dopo i 155 punti in due anni nella Capitale.
Il tecnico di Certaldo, però, non è mai stato un mago nel sistemare la difesa. Qual è stato, allora, il fattore decisivo? Ha un nome ed un cognome: Giovanni Martusciello. L’ex tecnico toscano, infatti, affianca Spalletti come tattico della fase difensiva. Una bella responsabilità, dato che all’Inter si prendono valanghe di gol da tempo immemore. E i “precedenti” non erano a suo favore: i media hanno tartassato i nerazzurri, dopo aver (neanche troppo giustamente) ricordato della retrocessione con i toscani dell’ormai ex tecnico dell’Empoli. Ma Martusciello ha saputo togliersi i fantasmi di dosso e lavorare con attenzione alla fase difensiva, curando la spinta dei terzini (senza dimenticare il contenuto degli esterni di centrocampo e d’attacco), le uscite con le giuste tempistiche di Skriniar. Con Miranda sarà stato più facile “Fai quello che sai fare”, saranno state probabilmente le parole di Martusciello. E l’ex Atletico, che quando si mette tra pallone e avversario è una garanzia, lo ha seguito. Perché Spalletti e Skriniar saranno anche due tra i nomi più importanti dell’Inter. Ma, per una volta, andiamo dietro le quinte, ed elogiamo altri addetti ai lavori.
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This post was last modified on 4 Dicembre 2017 - 12:53