Martedì, sarà invasione dei ramarri a San Siro. Il Pordenone si prepara all’ottavo di finale di Coppa Italia contro l’Inter. Nell’intervista Berrettoni, che ha parlato a Tuttosport, parla del match, considerato da sogno per i suoi tifosi.
INTERVISTA BERRETTONI: “LA CITTA’ NON PARLA D’ALTRO”
Queste le parole di Emanuele Berrettoni: “La società è stata brava a metterla sull’ironia, così come speriamo abbia fatto anche Icardi con il paragone tra me e lui, altrimenti siamo fregati: è chiaro che non c’è paragone. Si è capito con quale spirito affronteremo questa sfida. All’inizio della mia carriera le premesse erano ben altre, avrei giocato alle spalle dell’argentino, lui valorizza ogni passaggio. Non credo Ausilio volesse offenderci, ma Lovisa è tosto, ci tiene alla squadra: l’ha portata dall’Eccellenza a questa sfida in 10 anni. In questo momento mi sta passando davanti tutta la carriera come un film. Ho affrontato l’Inter nella finale scudetto Allievi con la Lazio e abbiamo perso. Tornare a San Siro dopo tanta Serie C è un regalo, avevo perso le speranze dopo averci giocato con il Perugia. Ora sono più maturo: questo è un giusto premio”.
“La città non parla d’altro, il più alto momento della storia del Pordenone, chissà quando ricapiterà. Gente che normalmente non segue il calcio andrà a San Siro, ci saranno 3000 persone dalla città. Solo il calcio crea questa aggregazione, nessun altro sport ci riesce, nemmeno la politica. Possiamo limitare l’Inter solo giocando a calcio. Siamo una squadra fisica, e vogliamo fare bella figura. Certo, il calcio è imprevedibile, ma non fino a questo punto. Sarebbe giusto che la squadra più debole giocasse in casa, ma siamo egoisti nel pensare di essere contenti di andare a Milano. Poi, dove li metti i tifosi dell’Inter al Bottecchia? Non ci andrebbero nemmeno i nostri, saremmo dovuti andare ad Udine. A questo punto, ci godiamo il sogno e San Siro”.
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