Era uno degli osservati speciali di questo match di coppa, eppure Joao Cancelo è partito deludendo a pieno le aspettative. Luciano Spalletti ha deciso di puntare tutto su di lui, schierandolo come sostituto naturale di Candreva sulla destra. Ed il portoghese ex Valencia non ha iniziato col piede giusto il suo esordio da titolare a San Siro. La ripresa è arrivata strada facendo, quando i ritmi altrui si sono abbassati e quando, evidentemente, la strigliata del mister ha fatto il suo compito.
I primi quarantacinque minuti di Cancelo contro il Pordenone sono da nervi tesi e interrogativi irrisolti. Perché la giocata più difficile nel momento più semplice? Perché cercare il compagno più lontano a cinque metri dal più vicino? Gli esterni arrivati la scorsa estate hanno faticato nella prima frazione, e non poco. E di fronte a loro c’era il Pordenone che ogni domenica insegue i playoff in Lega Pro. Non proprio il migliore degli esordi, per usare un eufemismo. Fortuna che all’intervallo ci sono le “parole dolci” dell’allenatore.
Quello che scende in campo nel secondo tempo è un Cancelo totalmente rinnovato. E lo si vede già dalle prime giocate della ripresa. Tanta corsa, condita da giocate semplici che mettono in difficoltà l’avversario. Qualche tiro in porta tra la miriade di conclusioni verso Perilli e diverse azioni personali che allontanano i dubbi sulle sue qualità. Nella seconda frazione è uno dei migliori in campo, complice il fiato ancora a disposizione, a discapito degli esterni dei ramarri. Luciano Spalletti vorrebbe avere con sé il portoghese della seconda metà di partita, capace di saltare l’uomo con facilità ed arrivare al cross con tanto di finte e paso doble. Le urla del suo tecnico gli saranno di aiuto? A giudicare da stasera, sì. Toccherà alzare la voce più spesso per assistere al vero esterno acquistato dal Valencia.
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This post was last modified on 13 Dicembre 2017 - 00:52