In preparazione alla gara di domani pomeriggio alle 15 Luciano Spalletti è in conferenza stampa. Ecco in diretta live le parole del tecnico di Certaldo.
Il tecnico Luciano Spalletti affronta le conferenza stampa di Inter-Udinese. Noi di SpazioInter riportiamo le parole del mister.
Su riferimento a #SenzaTregua questa sarà una gara senza tregua?
“Senza tregua è uno status che ci siamo creati noi all’interno della squadra. E’ determinato da noi stessi non dagli avversari, da amici o da nemici ma dalla volontà di provarle a vincere tutto. Non ci dobbiamo far mettere in confusione da nessuno. Sempre dritti per la nostra strada“.
Indicazioni dopo Juventus o Pordenone?
“Ricominciamo dalla consapevolezza di quello che siamo, delle nostre qualità e delle nostre volontà e ricerche. Contro il Pordenone la squadra aveva più soluzioni e aveva più forza rispetto alla Juve perché un avversario più debole. I ragazzi si sono impegnati a vincere e so che succede a livello psicologico se non si riesce a far gol. Avversari di cui abbiamo un gran rispetto, poi ai calci di rigore è stata determinante la psicologia. Ci siamo allenati con la stessa forza di sempre”.
Che metodi usa Spalletti con la squadra?
“Si cerca di avere un ordine, di preparare la settimana per le qualità da toccare giorno per giorno. E’ un’analisi dell’avversario, a come si potrebbe attaccarlo e metterlo in difficoltà con i margini delle nostre qualità. Io dei miei giocatori sono soddisfatto. Nella mia carriera è stato difficile per me ricordare giocatori più volenterosi di questi“.
Dopo le domande di Inter Tv ecco la conferenza stampa.
Prima di Inter-Udinese sono arrivate le critiche su squadra molle col Pordenone e se è mancato qualcosa.
“Allora, si è parlato molto di questa partita e dei pericoli che si andavano a incontrare. Io penso che sia sbagliato nel dire che i giocatori non si siano impegnati o abbiano preso sotto gamba l’avversario. L’Inter è più forte in qualsiasi scelta avessi fatto ma il problema è stato nella gestione di questa forza di cui la squadra dispone. Di far giocare tutto un reparto nuovo non ho agevolato certo i ragazzi, ma durante la settimana seppur facendo sempre le stesse cose poi però in campo il tutto ha determinato che qualcuno non ha reso al meglio. A tu per tu con la squadra ho portato un esempio facile, quello della natura e del comportamento del predatore sulla preda. Non valuta la stazza ma ci mette il massimo della forza”.
Dopo un impegno di 120 minuti come stanno gli acciaccati
La situazione che vogliamo andare a trovare è quella di giocare tre partite a settimana. Non ci possiamo lamentare del triplice impegno. Per cui i giocatori hanno recuperato e vogliono vincere tutte le partite, anche quelli usciti più affaticati come Eder, Nagatomo o Vecino. Son tutti pronti.
Percezione dopo martedì, con le seconde linee o senza quei 13/14 giocatori su cui contare ci possono essere flessioni e prospettiva verso il mercato di gennaio?
“Collaudare dentro le partite tutti i giocatori ha dato dei vantaggi, non poteva che essere così altrimenti non avremmo uno zoccolo duro e dei calciatori su cui contare. Prima eravamo in troppi e ora invece abbiamo forzato sentimento e forza del singolo giocatore e questo è stato un contributo importante, magari togliendo qualcosa da altre parti. In settimana colmiamo la lacuna dell’essere pochi. La differenza l’hanno fatto le mie scelte, ad esempio mettere Cancelo o Karamoh all’interno degli 8/11 della stessa squadra escono fuori ben altre qualità. Nel mercato ancora non sappiamo le vere intenzioni del presidente. Finché non le sapremo dovremmo fare tutti silenzio senza creare le aspettative di inizio campionato e della sfiducia in base ai nomi fatti e non fa bene ai tifosi e ai calciatori. Se mi chiedete chi voglio ve li dico due nomi. Sergio Ramos, Iniesta e Sanchez (ride), si lavora su questi qui così la smettiamo con le telefonatine e si ricomincia. Quelli che giocano meritano rispetto altrimenti poi faccio l’antipatico, una figura che mi riesce benissimo”.
Votando singolarmente voterebbe Tommasi presidente federale?
“Tommasi lo conosco personalmente e conosco morale e qualità della persona. Sarebbe troppo facile rispondere e secondo me è lui la persona giusta. E lui che ti fa capire che persona è e te lo propone al primo sguardo. Ci vogliono idee e qualità e lui le ha. Io voto Tommasi”.
Bicchiere più che mezzo pieno dopo 16 partite, osserviamo che contro la Juventus è mancato qualcosa negli ultimi 16 metri, magari diverso dalla Roma in cui aveva Salah. Serve qualcuno più vicino alla porta?
“Eder gioca vicino alla porta, ma se si cambia qualcosa si forza un equilibrio. Forzare da una parte per perdere qualcosa. I nostri centrocampisti sono tuttocampisti tra Borja, Brozovic e Joao Mario. Hanno una copertura di spazi ampi. Se viene a mancare quello si perde equilibrio. Non è detto che se si mette un attaccante in più poi non manchi qualcosa in altre parti. Mettere ad esempio un Cancelo al posto di Vecino dà qualcosa ma toglie anche altro. Se la società vuole io arrivo in fondo con questi giocatori“.
Quando vincete è tutto merito dei giocatori e quando si perde è colpa di Spalletti? Nessuna critica su atteggiamento col Pordenone?
“Nel primo tempo ci son mancate le distanze, non erano corrette come gli spazi. Eravamo troppo larghi e Colucci è un bravo allenatore che sa far giocar bene le sue squadre, per cui la mia scelta ha determinato qualche errore, perché individualmente hanno tutti un gran futuro. Nel secondo tempo abbiamo sbagliato qualche gol di troppo. Poi dentro i rigori siamo stati bravissimi mantenendo euforia e forza“.
Ti preoccupa le squadre che cambiano gli allenatori e che si affronteranno?
“Oddo è un ragazzo sveglio e lo conosco. L’ho affrontato come calciatore ed è tosto. Prepariamo il video sulle ultime tre partite quindi comunque lo abbiamo visto. So anche come ragionano i Pozzo e se l’hanno scelto e hanno scelto i giocatori sanno quello che vogliono. L’Udinese è avversario tostissimo”.
Come sceglie il tuttocampista tra Brozovic, Borja Valero e Joao Mario?
“Borja Valero incolla la squadra. Ha questa qualità e lo puoi mettere in tutte le parti. Con le dovute proporzioni lui sa fare tutto, a dispetto di qualsiasi avversario. Come un predatore. Come trequartista ha letture fantastiche e vede ogni parte del campo. Vede prima con la testa e poi con gli occhi. Gli altri, chi più e chi meno hanno altre cose. Ma anche senza Valero abbiamo giocato e recuperato partite. Io non boccio, scelgo e basta”
Sul pubblico San Siro ha un dodicesimo uomo?
“Da San Siro arriva sempre qualcosa di unico. E’ un beneficio per il calcio avere una squadra come l’Inter che ha livelli importanti e che metta in discussione la classifica. Il prestigio della vittoria passa dal valore degli avversari per cui se c’è elevata competizione è meglio e se c’è partecipazione emotiva così importante è veramente bello. L’anno scorso ho avuto purtroppo un problema con il pubblico della Roma e la cosa brutta del calcio è la non partecipazione dei tifosi. Per fortuna quest’anno stanno tornando. Con gli stadi pieni è meglio“.
Chiudere avanti il girone d’andata cosa può aggiungere?
“Noi bisogna tirare più a lungo possibile, il gruppetto di testa corre forte. Non c’è spazio per rifiatare, bisogna andare a tutta, come fosse una volata. Dobbiamo andare il più avanti possibile. Il #senzatregua deve trainarci nella lotta, stando attenti ai tranelli, stando sempre svegli“.
La tv giapponese chiede di Nagatomo
“Nagatomo ha tutta la nostra stima. Era in forma all’inizio, è in forma anche adesso tra personalità e qualità morale. Vive il suo essere calciatore con consapevolezza di poter mettere tutto anche in poco tempo. Il rigore ha fatto vedere tutta la sua forza con decisione nel batterlo, ma nel suo ruolo ho quattro cinque giocatori che hanno tutti una loro forza”.
Dopo Pordenone i consigli a Karamoh e Pinamonti?
“Gli ho detto bravi a entrambi. Karamoh era dispiaciutissimo per i gol mancati ma l’importante è essere consapevoli di forza e qualità senza perdere le qualità tecniche e morali“.
Nella valutazione dei centrocampisti per l’Udinese come sceglie?
“L’unico indisponibile è Joao Mario, gli altri quattro di ruolo partono tutti dallo stesso livello, anche Cancelo che può giocare in fascia o Candreva o Perisic trequartisti. Si può cambiare, anche con Eder ad esempio“.
Idea sull’Udinese e la sua rosa?
“Io sulla mia pelle ho provato questi calciatori sconosciuti che Pozzo scopre da posti misteriosi e che poi esplodono e diventano campioni internazionali. Se li hanno scelti hanno tutti grande potenzialità. Udine come posto ha le qualità per far crescere chiunque“.
Berardi, Chiesa e Barella, da tecnico che osserva i giovani quale tra questi può esplodere?
“Tutti e tre. Sono i migliori citati ma tra Chiesa e Berardi io scelgo…Candreva e Perisic. Poi avranno tutti un futuro importante ma noi li abbiamo più forti!”
This post was last modified on 15 Dicembre 2017 - 16:03