Quella di questa mattina è senza dubbio un’alba del giorno dopo tra le più brutte degli ultimi tempi. Come un brutto risveglio lo ha avuto ieri l’Inter, uscita sconfitta dal match casalingo giocatoo al Meazza contro una Udinese il cui cambio di panchina ha dimostrato di fare bene. Prima o poi doveva arrivare, la sconfitta. Ma adesso è già tempo di metersela alle spalle e mostrare di che pasta sia fatta questa squadra.
Alzi la mano chi, alla fine del primo tempo, si sarebbe aspettato che la partite finisse in quel modo, con i bianconeri di Oddo in grado di uscire con il bottino pieno da San Siro. Pochssimi, se non nessuno si sarebbe aspettato un crollo di questo genere. Ma vedendo l’atteggiamento, forse dovuto anche ad un calo fisico dopo la fatica di Coppa Italia contro il Pordenone, con cui i giocatori sono scesi in campo nel secondo tempo, si poteva prevedere la batosta che poi in effetti è arrivata.
Una sconfitta che sicuramente fa male, soprattutto dopo un primo tempo giocato su buoni livelli. Forse addirittura uno dei migliori da quando c’è Spalletti in panchina. Al di là del grossolano errore di Santon costato il vantaggio di Lasagna, che quando vede Inter si scatena (ricordate il gol con il Carpi?), l’Inter comunque nei primi quarantacinque minutiha giocato un buon calcio. Reagendo subito allo svantaggio e trovndo il pareggio con Icardi, chi lo avrebbe mai detto. Ma non solo. Sono state numerosi i tiri in porta e le occasioni create, ma non sfruttate dai nerazzurri. Con i ragazzi di Oddo praticamente mai in grado di superare la propria metà campo.
Tutto è cambiato nel secondo tempo, in maniera abbastanza imprevedibile vedendo l’andamento dei primi quarantacinque minuti. Prima un mani di Santon (sì, ancora lui…) e poi il VAR condannano l’Inter a subire la seconda rete, messa a segno da De Paul su rigore. Inutile l’arrembaggio finale, con il buon Spalletti che ha provato a sparigliare le carte in tavola, non riuscendoci. Anche perchè il materiale a disposizione è quello che è. Perchè se per raddrizzare una partita sei cosretto ad inserire Gagliardini e Karamoh, allora vuol dire che la coperta è un po’ corta. Troppo corta. Ma questo lo si sapeva già da inizio stagione.
Perchè sì, quello fatto dalla squadra e da Spalletti fino a questo momento è stato un vero e proprio miracolo. Certo, perdere in questo modo la partita e anche il primato in classifica non fa piacere. Perchè ci eravamo abituati bene. Ma è pur sempre il primo ko stagionale dopo diciassette gare di campionato. Ora sta alla squadra dimostrare che questo è stato solo un incidente di percorso. Spalletti dovrà essere bravo a compattare l’ambiente e lo spogliatoio, dopo un ko che potrebbe portare ad un crollo psicologico simile a quello subito due anni fa quando c’era Mancini in panchina. Già dalla prossima partita, in trasferta contro il Sassuolo, si potrà vedere realmente di che pasta è fatta questa squadra.
This post was last modified on 17 Dicembre 2017 - 09:06