Inter che si avvia al finale di anno solare 2017 con molti rimpianti e qualche certezza, soprattutto in attacco. L’arrivo di Spalletti sembra aver dato una quadratura alla squadra, anche se bisognerà aspettare maggio per esserne sicuri. Nel frattempo, ecco il pagellone di SpazioInter per il reparto che probabilmente ha reso di più nonostante tutte le avversità, l’attacco.
Icardi – 8.5: senza dubbio l’attaccante più forte in rosa, probabilmente il migliore della Serie A e uno dei top 5 al mondo. Sempre pericoloso, anche quando la squadra non c’è e offre prestazioni ridicole. Emblematico in al senso il 5 a 3 rimediato a Firenze, dove segnò una tripletta praticamente dal nulla. Attaccante moderno e totale, implacabile nelle partite decisive. Da antologia la tripletta del Derby contro il Milan. Un ragazzo in continua crescita, ora anche più disposto a lavorare per la squadra. Un campione a tutti gli effetti, ora anche ufficialmente nella storia dell’Inter, dopo l’entrata nella top 10 dei marcatori all time.
Perisic – 7: mezzo voto in più per il grande avvio di stagione sotto la guida di Spalletti. Ivan, dopo i mal di pancia estivi, sembra infatti rigenerato, più continuo e cattivo sotto porta. Tuttavia rimane preda dei soliti momenti di apatia, di quegli alti e bassi che lo rendono un giocatore unico, capace di giocate straordinarie e di black out inspiegabili. Il croato sembra però motivato a consacrarsi definitivamente e la speranza è che il Profeta di Certaldo riesca a mostrargli la via per smettere le vesti da ottimo giocatore e diventare finalmente un campione.
Candreva – 6.5: anche per lui voto più alto per la straordinaria voglia messa da agosto ad oggi. Dopo un finale di stagione scorsa piuttosto appannata, fatta di molti cross a vuoto, adesso l’ex Lazio sembra avere aggiustato la mira. Sempre pericoloso e preciso, salta l’uomo con regolarità, andando a pescare spessissimo i compagni in zona goal. Il primo posto nella momentanea classifica degli assist, ben 8, dimostrano la sua crescita esponenziale. Fondamentali anche i suoi rientri difensivi di 70 metri, preziosissimi nell’economia della partita. Voto alto come incoraggiamento a proseguire così per tutto l’anno.
Eder – 6: l’italo brasiliano all’Inter ha evoluto il proprio gioco, diventando da attaccante d’area a giocatore di utilità. Una evoluzione non necessariamente positiva in termine di numeri per i nerazzurri: a conti fatti ora Spalletti non ha un vero e proprio vice Icardi. Tuttavia il suo rendimento è sempre preziosissimo per la squadra. I suoi scampoli di partita hanno dimostrato il suo grande attaccamento alla causa, la sua attitudine al sacrificio per il bene superiore. I suoi recuperi e i numerosi gialli rimediati sono un esempio della sua abnegazione.
Gabriel Barbosa – 4: voto “limitatamente” negativo solo per l’unico goal segnato, peraltro decisivo contro il Bologna. Le invocazioni dei tifosi, i presunti numeri in allenamento, il presunto talento latente: tutto scompare di fronte all’evidenza. Gabriel Barbosa è stato un investimento totalmente sbagliato, un Castaignos moltiplicato per cento. Insofferente al clima europeo, agli allenamenti e alle privazioni della vita da professionista, è stato messo all’angolo da 4 allenatori differenti. Non contento è riuscito a farsi mettere fuori rosa dal Benfica, dove era stato spedito per ritrovarsi. Un flop memorabile che difficilmente potrà riabilitarsi: meglio lasciarsi ora, con questo ricordo indecente, che peggiorare ulteriormente la situazione.
Karamoh – s.v: Il franco – ivoriano ha avuto a disposizione troppo poco tempo per mettersi in mostra, tuttavia le premesse sembrano incoraggianti: grande velocità, buon dribbling e discreta visione di gioco. C’è molto di buono da sgrezzare e su cui lavorare.
Biabiany – s.v: L’ennesima parentesi nerazzurra di Jonathan passa piuttosto inosservata: sono lontani i fasti del post triplete in cui rasentava il posto da titolare. Un altro passaggio di una meteora ormai di famiglia in casa Inter.
Palacio – 5: l’eleganza e la voglia non son bastati. La sua ultima stagione nerazzurra è stata sottotono: impiegato pochissime volte, non è riuscito a dare l’apporto che ci si aspettava.
Pinamonti – 6: il baby prodigio della Primavera nerazzurra è ovviamente chiuso da un portento come Icardi. Tuttavia è stato capace di fare intravedere le sue doti straordinarie, che pare abbiano stregato anche Spalletti. La speranza è che questo patrimonio, non solo nerazzurro ma del calcio italiano, non si perda e continui a maturare con prepotenza.
This post was last modified on 26 Dicembre 2017 - 12:49