Inter al terzo stop di fila: ora è vera emergenza (?)

Il derby che può decidere una stagione per importanza e posta in palio termina con un ulteriore tonfo nerazzurro. Patrick Cutrone fulmina la banda Spalletti e condanna l’Inter al terzo ko consecutivo. La vittoria manca dal 3 dicembre, dalla manita rifilata al Chievo. Da allora, un pari velenoso a Torino che ha aperto la serie negativa. Serve riprendere la squadra per mano, ora o mai più.

E’ GIA’ BIVIO?

Senza voglia, senza cattiveria. Manca la solita fame lì davanti e la costante attenzione dalla difesa in su. Sta venendo meno l’organizzazione tattica e mentale che ha proiettato i nerazzurri avanti a tutti in classifica. Meno pungente anche l’out di competenza di Perisic, che sembra aver dimenticato come far male all’avversario di turno. Sabato arriva la Lazio per una sfida che sa già di ultima spiaggia. L’obiettivo stagionale è il quarto posto per il ritorno in Champions League, ma in questa caduta libera sembra impossibile trovare un appiglio.

CHE FINE HANNO FATTO?

Detto di Ivan Perisic, svanito dopo la tripletta al Chievo di quel 3 dicembre che oggi sembra esser davvero maledetto, cercasi Mauro Icardi. Perché come il leader anche la sua Inter ha rallentato ritmo e rendimento. Le occasioni create e concretizzate contro i rossoneri stasera sono troppo poche, se solo pensiamo a quanto fatto nel derby di campionato. E se a tutto ciò aggiungiamo anche Spalletti, il danno è fatto. Il tecnico fatica a trovare soluzioni adatte alle situazioni che gli si pongono di fronte. Non basta più Eder, nè la solita fiducia mai ripagata in Brozovic e Joao Mario. Serve qualcosa in più.

ANNO NUOVO, VITA NUOVA

Il mese di dicembre era iniziato con i migliori auspici. Dopo la manita rifilata ai gialloblu, il pari di Torino in casa della Juventus aveva proiettato aspettative e sogni nerazzurri alle stelle. Perché uscire con zero sconfitte dagli scontri diretti in casa delle prime tre della classe non è cosa da poco. Soprattutto per una squadra ancora una volta rifondata e nelle mani di un tecnico costretto a far miracoli. Dal match col Pordenone è iniziata la caduta inesorabile, senza possibilità di rifiatare. Bisogna staccare questa spina e riprendere il viaggio lì dove si era iniziato: sulla strada dell’umiltà.

 

Fonte foto: screenshot

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