Eder, Brozovic, Borja Valero. In casi estremi, Karamoh. Queste le uniche scelte a disposizione di Luciano Spalletti nel tentativo di cambio di rotta, quando il gioco si fa duro. Mancano alternative di rilievo, è vero. Colpa di una panchina corta e di una rosa non all’altezza. Ma se ricercassimo la novità nel modulo? Basta giocatori adattati, basta trequartisti inventati. Ci vorrebbe qualcosa di nuovo in termini di assetto tattico, per sopperire alle mancanze delle altre zone di campo.
L’assenza di un uomo capace di garantire il cambio di passo e l’apporto offensivo lascia parlare gli addetti ai lavori in merito all’acquisto di un trequartista al top della condizione. Ma oggi, con gli uomini a disposizione di Spalletti, è davvero impossibile ipotizzare un cambio di modulo? Pensiamo ad un 4-4-2 classico, con l’uomo sulla trequarti che viene eliminato dallo scacchiere tattico per far posto alla seconda punta, quell’Eder che tanto bene ha fatto alla Sampdoria in quella zona di campo e che, a detta del tecnico, meriterebbe più minuti.
Dopo l’erroraccio di Joao Mario di ieri sera e la solita svogliatezza di Brozovic, è lecito immaginare nuovi interpreti nelle zone chiave dell’assetto spallettiano. E torna così di moda la suggestione che ha tenuto banco diverse settimane fa. Lo spostamento di Candreva come trequartista, mantenendo il 4-2-3-1. L’esterno nerazzurro oggi è l’uomo che maggiormente può cercare la porta anche da lontano, pur essendo ormai troppo legato alla fascia. Ma un suo spostamento in zone centrali, con Cancelo al suo posto sull’out di destra e con Santon e Nagatomo a presidiare le fasce potrebbe essere un’alternativa. Non la prima scelta, ovvio, ma la possibilità di dare nuova verve e nuove motivazioni ad uno schieramento che sembra aver già esaurito le armi a sua disposizione.
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This post was last modified on 28 Dicembre 2017 - 09:44