Finalissima tra i campioni d’Italia primavera dell’Inter e dei detentori della coppa Italia della Roma giocata a San Siro che ha messo in mostra una partita godibilissima. Ecco i voti di questa bellissima Inter-Roma.
Marco Pissardo 6: Il portiere ex Varese ha il demerito di aver lasciato la porta sguarnita in occasione del gol della Roma ma il grandissimo merito di non abbattersi e preservare la porta dagli altri tiri dei giallorossi, riuscendo a portare la squadra ai supplementari. Qui salva su un occasione clamorosa dei giallorossi al 97′ minuto.
Federico Valietti 6,5: Antonucci è un cliente scomodo, scomodissimo, come più volte sottolineato dai telecronisti nel corso del match. Riesce a limitare il numero 10 romanista, sia di riffa che di raffa come mostra il discusso episodio del rigore.
Davide Bettella 6: Non preciso, come tutta la difesa nerazzurra, sul gol della Roma ma è uno dei pochissimi errori commessi questo pomeriggio. Ottima intesa con Lombardoni, la primavera è ben coperta li dietro.
Manuel Lombardoni 6: Il capitano sbaglia pochissimo e si toglie anche lo sfizio di impostare l’azione dalle retrovie. Difensore moderno, sarà utilissimo anche per Luciano Spalletti e la sua prima squadra.
Marco Sala 6,5: Grande gara per il terzino. Partito timidamente vive il match in un continuo crescendo. Sul finale dei tempi regolamentari completa un azione superlativa che però trova l’opposizione di Romagnoli. Nei supplementari continua con la sua spinta lungo la fascia, una spina nel fianco per i romanisti.
Armand Rada 6: Il mediano albanese mette ordine a centrocampo per i nerazzurri e picchia gli avversari quando serve. Prestazione nel complesso sufficiente ma carente dal punto di vista delle verticalizzazioni. Dall’87′ Mouhamed Belkheir 6: L’algerino entra per spaccare in due la partita con la sua velocità supersonica. Proprio con la sua grande prova atletica mette in crisi la retroguardia giallorossa come mostra l’azione conclusa da Danso al 99′.
Tommaso Brignoli 6,5: Come stile di gioco ricorda il suo omologo, per via del numero 5, della prima squadra Roberto Gagliardini. Recupera palloni, imposta e si inserisce con grande continuità in avanti, giocando per alcune frazioni come attaccante aggiunto. Esce stremato tra i complimenti di Vecchi. Dal 60′ Matteo Rover 6,5: Entrato a mezz’ora dalla fine per spaccare la partita con la propria forza fisica. Sul finale dei tempi regolamentari apre la difesa giallorossa mettendo una palla dolcissima per Colidio che però non riesce a finalizzare. Ne tempi supplementari continua il suo moto perpetuo sulla fascia mettendo in crisi gli avversari.
Stephen Danso 6,5: Il ghanese sfrutta tutto il suo fisico e sia da mediano che da mezz’ala riesce ad infastidire la costruzione dell’azione giallorossa, senza però precludersi le possibilità di tiro. Difatti si rende pericoloso con alcune conclusioni velonese, in particolare quella al minuto 99′.
Xian Emmers 7: Il belga è il maestro del centrocampo nerazzurro. I migliori palloni arrivano da i suoi piedi, ma non solo tecnica ma anche tanta legna, sopratutto sulle ripartenze della Roma. Prospetto interessante, sperando dal futuro radioso nella prima squadra di Spalletti.
Facundo Colidio 8: L’ex Boca si inventa l’azione del gol: recupera il pallone, scappa sulla fascia, triangola con Emmers e ribatte in rete il pallone dopo la prima respinta di Romagnoli. Scatenatissimo, ha il fuoco dentro di se e mette in crisi la retroguardia romanista ogni volta che si ritrova con i pallone tra i piedi. Duetta con Odgaard alla perfezione facendo tremare le ginocchia ai difensori della Roma ogni volta che si avvicina alla porta romanista. Migliore in campo con Odgaard ma si guadagna il voto in più per la grande azione dell’1-0 ma sopratutto per il gol decisivo del 2-1 al 117′
Jens Odgaard 7,5: Il gigante danese è a pari merito con Colidio il migliore in campo fin quando è restato in campo. Prototipo del centravanti moderno ideale, forte fisicamente ma allo stesso tempo agile, con una grande tecnica. Ci mette tantissimo in campo sia a livello fisico che mentale ed esce sfinito nel secondo tempo supplementare. Dal 107′ Davide Merola 6: Il campano è l’esatto opposto di Odgaard per struttura fisica ma non fa sentire la mancanza del numero 9 la davanti. Sempre pericoloso fa tenere tutta la retroguardia romanista sul Chi vive.
Mister Stefano Vecchi 7: Ottima la squadra messa in campo dal primo minuto e anche nei cambi le decisioni paiono giuste. Ottimo anche il cambio di modulo proposto con il cambio Brignoli-Rover. Dopo tanto lavoro riesce a vincere l’unico trofeo nazionale a livello giovanile che mancava nel suo palmares, meritandolo pienamente.
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