Intervenuto a Premium Sport, il direttore sportivo del settore giovanile dell’Inter Roberto Samaden ha parlato così della vittoria della Supercoppa:
LE PAROLE DI SAMADEN
“Era un trofeo stregato, ci avevamo provato 4 volte, 2 con la Juve e 2 con la Roma e ci era andata male, volevamo regalarlo ai tifosi. Con la Roma ci siamo incontrati 10/12 volte nell’ultimo anno e mezzo, loro hanno un ottimo settore giovanile con grandi giocatori, due allenatori che rappresentano il meglio del panorama calcistico italiano a livello giovanile”.
L’INTER – “Queste partite hanno una storia a sé, solo legate ad episodi. Ci piace pensare che averla giocata a San Siro ci ha aiutato, è una squadra forte come la Roma. La nostra è più pronta e vecchia”.
CARRIERA – “Ho iniziato nel ’90 come allenatore, sono cresciuto in casa. Il lavoro del settore giovanile non è mai legato alla singola persona, è di gruppo. Sono un elemento che contribuisce come altri alla crescita dei ragazzi”.
COLIDIO – “Per chi conosce il calcio giovanile sa che era seguito da tantissimi club italiani e stranieri. Juve e City? Sì, è un lavoro egregio di Ausilio nel cercare oltre campioni della prima squadra anche cercare giovani che noi segnaliamo, i nostri scout l’hanno seguito ma non era difficile seguirlo e conoscerlo. La differenza la fa la società ed il direttore tecnico e la proprietà che decidono di investire su un giovane di questa età. La nostra fortuna è anche avere un campione argentino come Zanetti che può contribuire ad attrarre ragazzi dall’Argentina, una serie di tasselli importanti che si sono incastrati, non ultimo la volontà della proprietà di investire per un giovane. Anche Zaniolo e Odgaard sono esempi del nostro sistema di scouting”.
ODGAARD – “Lui è un attaccante di grandissima struttura fisica e abilità tecnica. E’ un po’ atipico, ci si aspetta che lavori spalle alla porta ma ha tecnica e velocità di gambe, dandogli il tempo come tutti quelli dall’estero, di conoscere la cultura ed il nostro calcio, ha un futuro importante. Paragone? Per certe caratteristiche lui è un po’ Ibrahimovic, ha qualità tecniche che lo fa assomigliare a delle punte di movimento. Ibra è difficile da raggiungere ma ricorda quei tipi di giocatori, non è una semplice prima punta”.
VECCHI – “Stefano ha giocato ed è cresciuto nel settore giovanile. La strategia che mi insegna Ausilio e abbiamo deciso di percorrere, alla ricerca di ragazzi cresciuti nel nostre settore giovanile e che hanno avuto carriera da giocatore e allenatore. C’è anche Zanchetta nell’Under 17, c’è Polenghi che fa parte dello staff della Primavera. Stefano accomuna le caratteristiche di chi ha avuto caratteristiche di un percorso di vario tipo ma che ha lavorato sempre con i giovani. Per noi rappresenta il tassello perfetto per completare il settore giovanile. Stefano è il top player che ci permette di mettere la palla in rete. La continuità, sin da Moratti a Zhang, ci dà tranquillità, spinta e supporto. Zanetti è vicino in qualsiasi partita, è bello sentire questo calore e spinta della società e la conseguenza naturale sono questi risultati”.
COUTINHO – “Bisogna vedere se qualcosa non ha funzionato. Ci sono periodi e congiunture nel club, l’intuizione di Branca e Ausilio è stata importante. Lo spazio lo ha avuto, nel periodo di Benitez. In quel momento non è stato favorevole per avere continuità, aveva doti fuori dal comune. Può capitare ed è normale che trovino il loro percorso in altre squadre, siamo contenti noi. Non è un prodotto del nostro settore giovanile, non ha mai indossato la maglia della nostra Primavera”.
BALOTELLI – “L’abbiamo comprato a 16 anni dal Lumezzane, era ben conosciuto e si vedevano le sue qualità. Ha fatto degli anni importantissimi, è stato valorizzato ed ha contribuito a portare a casa qualche successo, con Mancini è stato determinante. Il suo percorso lo conosciamo tutti. Chi l’ha conosciuto continua a volergli bene come lui ne ha con noi. Chiunque cresca nel settore giovanile resta attaccato a chi ha contribuito alla sua formazione”.
CALENDARIO – “Il campionato, già sabato siamo in campo. La riforma è stata uno dei tasselli per rilanciare il calcio italiano, speriamo in futuro si aprano alle seconde squadre. Il passaggio dalle seconde squadre alla prima è problematico, anche Immobile potrebbe vestire la maglia della Juventus tranquillamente come tanti altri. Il 6 febbraio siamo rimasto l’ultimo club italiano nella Youth League, speriamo di avere una bella cornice di pubblico come abbiamo avuto domenica”.