Non più un’unica soluzione. L’Inter contro il Bologna ha ritrovato i tre punti generando un’inversione di tendenza sia a livello di risultati che in merito alla tattica. Opera di Luciano Spalletti che ha scelto di fidarsi degli uomini giusti e che può puntare sulla duttilità fatta calcio: Rafinha. Vediamo nel dettaglio di cosa parla la Gazzetta dello Sport.
Contro l’undici di Donadoni i nerazzurri hanno presentato uno schema tattico totalmente innovativo, in grado di non dare più le solite garanzie agli avversari. La scelta di affidarsi a Perisic come mezzala ha premiato una vera e propria tendenza a non puntare più sugli esterni ma di preferire le vie centrali, in modo da creare più fronti dove colpire. Da perseverare invece la scelta di schierare Rafinha come trequartista, uno dei più in palla al momento e tra i più dotati qualitativamente.
Vedere Borja Valero in panchina non sarà un trauma per gli interisti. Anzi, rispecchierebbe una necessità che va a rimpinguare minuti nelle gambe e capacità di corsa. Lo spagnolo è sempre partito titolare, ma oggi con Rafinha trequartista e con Vecino-Gagliardini al centro, l’ex viola può accomodarsi per rifiatare. Diversi gli elementi su cui puntare: tra questi la freschezza di Karamoh e la voglia di rivincita di Candreva. Il francese è un oggetto misterioso per le difese avversarie, ma non per Spalletti che lo considera una promessa. L’esterno azzurro invece vuole riprendersi la sua Inter e, dopo qualche ora di panchina, alla nuova chiamata siamo sicuri risponderà presente. Queste le basi su cui parte la rivoluzione del tecnico di Certaldo.
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