Dopo la bella prova di Yann Karamoh contro il Bologna, il numero 17 nerazzurro ha stupito tutti, anche un grande ex. A vestire quella maglia tra le fila nerazzurre c’era anche Francesco Moriero, interista dal 1997 al 2000 con una Coppa Uefa vinta da protagonista. La Gazzetta dello Sport lo ha intervistato in merito alla giovane promessa francese: leggiamo le sue parole.
MORIERO: “C’E’ BISOGNO DI GENTE COME LUI”
“Mi sono divertito, finalmente. Era un po’ che non mi capitava di voler rivedere così tanto una partita. Karamoh mi diverte, ha grandi qualità. In lui rivedo qualche cosa di me, mi somiglia per spregiudicatezza e spavalderia con cui affronta gli avversari: li punta e li salta”. Francesco Moriero incorona così il suo erede in nerazzurro, alla prima prova da protagonista ma già capace di attirare su di se gli occhi di tutta Italia. “L’Inter ha bisogno di gente come lui: quella maglia pesa ma Karamoh fa bene al calcio ed il Meazza non lo ha spaventato”
“CON SPALLETTI MIGLIORERA’ ANCORA”
“Noi ali vecchio stampo seguiamo l’istinto. Una volta ci veniva chiesto di fare tutta la fascia, e fu Carlo Mazzone ad aiutarmi con la tattica. Spalletti sarà fondamentale per la sua crescita e lo aiuterà tanto: gli avversari dovranno temerlo, perchè sapranno che lui ha qualità e corsa per arrivare fino in fondo. Il pubblico lo apprezza e sa che qualcosa di buono nascerà dai suoi piedi, ma occorre gestirlo con cautela”. Francesco Moriero prova a vederci lungo, immaginando un rapporto positivo del francese nel nostro campionato.
“FORSE ERO PIU’ SCATTANTE”, PAROLA DI MORIERO
“Sono per la meritocrazia: è giusto che giochi. Io gli darei ancora fiducia perchè non si può rinunciare ad uno come lui. Dopo tantissimo tempo, il giorno dopo della partita mi sono ritrovato a parlare di dribbling e spunti individuali: in Italia parliamo troppo di tattica. Io ero più “scattante”, lui ha più forza. Credo che l’Inter arriverà tra le prime 4: Spalletti sta gestendo con equilibrio gli alti e bassi della stagione”. Conclude così la sua intervista Moriero, ex interista indimenticato e che si rispecchia tanto nelle doti e nell’istinto di Karamoh.
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